“Ci sta la lezione punitiva contro l’Udinese, ma la terza esclusione consecutiva contro il Napoli, nonostante l’ulteriore spazio liberato da Pulisic, è difficile da giustificare”.
Ieri sera il Napoli ha vinto contro il Milan 2-0 a San Siro. Il tecnico rossonero Fonseca ha dovuto fare a meno di Theo Hernandez e Reijnders, squalificati, ma anche di Gabbia infortunato e Pulisic dall’inizio per gastroenterite (è entrato nel secondo tempo). In più, il portoghese ha lasciato fuori dall’undici titolare anche il suo connazionale Rafa Leao.
Fonseca lascia in panchina Leao (poi entrato nel secondo tempo) contro il Napoli
E la Gazzetta dello Sport ha criticato la scelta dell’allenatore di tenere fuori dai titolari un calciatore cosìimportante nell’ambiente Milan in un match di questo calibro:
Sfigurato dalle assenze, il Diavolo ha pasticciato sui due gol, ma ha giocato una partita onesta, orgogliosa, specie nel cuore del primo tempo. Di più non poteva. O forse sì. Dov’era la stella di casa, Rafa Leao, da opporre a quelle del Napoli che hanno deciso il match? Seduto in panca. Ci sta la lezione punitiva contro l’Udinese, ma la terza esclusione consecutiva contro il Napoli, in un match che può indirizzare la stagione, nonostante l’ulteriore spazio liberato da Pulisic, è difficile da giustificare.
Un allenatore ha diritto di scegliere uomini e principi, ma il suo primo compito è pensare al bene del club. Il bravo direttore d’orchestra non è quello che dimostra di poter suonare anche senza il primo violino, ma quello che sa valorizzare quel violino e regalare la musica migliore. Ieri Rafa Leao, in tanta emergenza, avrebbe dovuto giocare dall’inizio. Era un modo per ritrovarlo. Fonseca ha steccato.
C’è un caso legato all’attaccante portoghese (CorSera)
“«Rafa ha lavorato bene, non c’è nessun caso, tornerà a essere il campione che tutti conosciamo — spiega Fonseca —. Che sta succedendo? Che l’allenatore non lo sta facendo giocare, perché se lo facessi giocare non ci sarebbero problemi». Spiegazioni a parte, Leao in panchina è un caso. Il giocatore più pagato della rosa, 7 milioni a stagione, ora non è più un intoccabile. Un scelta forte e coraggiosa, che fin qui ha pagato. Ma che alla lunga, non sarà semplice da gestire. Anche dentro allo spogliatoio”.