L’obiettivo dello staff medico è quello di non correre rischi e di non forzare il rientro. Dovrebbe essere in campo contro l’Inter
Lobotka salta pure l’Atalanta, il centrocampo nelle mani di Gilmour (Corsport)
Scrive Fabio Tarantino:
Le scelte di formazione sembrano già chiare. Lobotka resta in dubbio: il suo recupero è ancora da valutare. L’obiettivo dello staff medico è quello di non correre rischi e di non forzare il rientro. Nel caso, convocazione solo rimandata alla gara con l’Inter del 10 novembre. Il centrocampista è fermo dalla gara contro l’Azerbaigian in Nations League quando con la Slovacchia rimediò un infortunio a un flessore della coscia sinistra. Gilmour, intanto, si scalda. Con la Dea può toccare a lui per la quarta volta di fila dopo Empoli, Lecce e Milan. Partite convincenti, una crescita costante: ora anche lo scozzese ha la copia delle chiavi del centrocampo. Non ci sono dubbi, invece, altrove. La squadra convince, sta bene, c’è intesa collettiva tra i calciatori e Conte vuole proseguire su questa strada, anche perché dopo Atalanta e Inter torneranno le nazionali e la rosa si dividerà di nuovo prima di ritrovarsi alla vigilia della Roma al Maradona.
Gilmour non è più un tirocinante, è diventato il perfetto alter ego di Lobotka (CorSport)
Billy Gilmour ha preso il posto dell’infortunato Lobotka negli ultimi match di campionato del Napoli. E le sue prestazioni stanno convincendo. L’ex Brighton, infatti, partita dopo partita, sta dimostrando di sentirsi sempre più a suo agio in campo e con la sua nuova maglia.
Scrive Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport:
La sua terza prova da titolare è stata ottima, la migliore delle tre. Un crescendo continuo. L’allenatore del Napoli gliel’ha fatto notare. Non ha risparmiato elogi e complimenti a caldo. Non era facile contro il Milan in uno stadio che vibra di storia, ma è anche in contesti del genere che il talento sa emergere. A 23 anni non ha avuto paura. Si è sentito al sicuro accanto alla squadra e ha affrontato la partita con personalità e qualità. Pulito nel possesso palla, prudente nelle preventive, generoso nelle rincorse.
È lui a recuperare il pallone da cui nasce il gol di Lukaku. Non si è risparmiato come i numeri del giorno dopo hanno raccontato: ha percorso in totale 12.668 km, secondo solo al compagno di nazionale e amico McTominay (13.024). Ha toccato 61 palloni, ha completato 49 passaggi (con il 92% di precisione) di cui 14 offensiva. Meglio di lui ha fatto solo Anguissa (18). In pratica, l’ex Brighton non si è mai limitato al compitino, ha alimentato la manovra con filtranti precisi e idee limpide. Per la puntualità negli interventi e la capacità di legare il gioco, Gilmour sembrava un veterano del Napoli. Eppure era arrivato solo a fine mercato.
Conte lo conosceva già dai tempi del Chelsea, quando lo scozzese era nelle giovanili:
Sapeva bene che il suo calcio poteva incastrarsi con il suo. Lo aveva seguito in questi mesi con De Zerbi allenatore al Brighton. C’era sintonia di caratteristiche e idee. Gilmour si sta dimostrando il perfetto alter ego di Lobotka, che potrebbe sostituire anche domenica contro l’Atalanta. Ormai ha già smesso di essere tirocinante, è diventato un titolare a tutti gli effetti meritando sul campo la considerazione e la stima di Conte e dei compagni. La prova di Milano ha acuito un forte sospetto: il Napoli ha fatto un affare e si ritrova in casa un vero e proprio gioiellino che continuerà a crescere all’ombra del maestro Lobo.
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