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Crippa: «Questo Napoli ricorda molto il nostro del secondo scudetto. Conte somiglia a Ottavio Bianchi»

A TuttoSport: «È sempre sul pezzo e non lascia sorvolare nulla. Il Napoli della prima giornata a Verona è come se non fosse mai esistito»

Crippa: «Questo Napoli ricorda molto il nostro del secondo scudetto. Conte somiglia a Ottavio Bianchi»

«Il Napoli di oggi ricorda molto il nostro, che nel 1990 rivinse lo scudetto a tre anni di distanza dal primo storico trionfo». Così inizia l’intervista di TuttoSport a Massimo Crippa, che giocava al Napoli ai tempi del secondo tricolore.

Cosa l’ha colpita della capolista?
«La solidità e la padronanza con cui affronta le partite. Il Napoli della prima giornata a Verona è come se non fosse mai esistito, tanto che nelle 9 gare successive la squadra di Conte ha fatto 25 punti e subito appena 2 reti. Lo schiaffo iniziale e l’arrivo degli acquisti richiesti dal mister hanno permesso di svoltare, compattando tutto l’ambiente».

Il segreto del Napoli primo in classifica si chiama Antonio Conte?
«È indubbiamente il miglior allenatore italiano e tra i 3 top al mondo, ma in giro non c’è nessuno come lui capace di prendere squadre reduci da annate disastrose e renderle in poco tempo da titolo. Non dimentichiamoci che il Napoli era reduce da un’annata disgraziata e balorda, in cui è finito a metà classifica. Eppure sette undicesimi di quella squadra adesso sono primi e in questo c’è tanto dal lavoro di Antonio. Parliamoci chiaro: nessuno si aspettava una partenza del genere da parte del Napoli».

C’è qualcosa dei suoi allenatori Bianchi o Bigon in Conte?
«Nell’essere sempre sul pezzo e non lasciar sorvolare nulla in maniera maniacale ritrovo un po’ di Ottavio Bianchi in Antonio».

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Cosa risponde a chi dice che finora il Napoli ha avuto un calendario facile?
«Dico che non è vero. Gli azzurri hanno già superato brillantemente due trasferte durissime contro Juventus e Milan, ottenendo quattro punti senza subire gol. Non mi pare poco come segnale al campionato…».

Crippa sulla coppia Lukaku-Kvara

Lukaku-Kvaratskhelia è la miglior coppia d’attacco della Serie A?
«Per me si. Il georgiano con Conte è tornato a brillare e Antonio lo sta anche rendendo più famelico. Big Rom invece alla dipendenze del tecnico leccese è una garanzia: nessuno meglio di lui sa trarre il meglio dall’attaccante belga».

Un paio di giorni fa sarebbe stato il compleanno di Maradona. Resta il più grande giocatore della storia del calcio?
«Certamente si, non ci sono dubbi. Con tutto il rispetto dei vari Messi e Ronaldo, non c’è storia con Diego. Uno come lui non ci sarà più, purtroppo. Un fuoriclasse straordinario, ma al tempo stesso un ragazzo di un’umiltà pazzesca. Ogni tanto in partita o in allenamento succedeva che qualcuno di noi sbagliasse: non è mai capitato una volta che Diego ci rimproverasse o si arrabbiasse, anzi ci incoraggiava come se avessimo fatto una bella giocata. Questo per dirle come fosse anche un grande leader per tutti i suoi compagni. Maradona era unico: il suo ricordo rimarrà indelebile e ineguagliabile per sempre».

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