A Sportmediaset: «La Champions era un’ossessione. C’erano Messi, Mbappé, Neymar, però la cosa principale è il gruppo. In Serie A, Napoli favorito»
Gianluigi Donnarumma, portiere del Psg e della nazionale italiana, ha rilasciato una lunga intervista a Sportmediaset. L’ex Milan ha parlato anche delle dure critiche che riceve da quando ha lasciato l’Italia per la Francia.
Donnarumma: «La Champions era un’ossessione»
Ora Donnarumma è un leader del Psg. Senti questa responsabilità?
«Sì, perché in questo momento sono uno dei pochi che ha vissuto più anni qui. Fortunatamente abbiamo un capitano (Marquinhos, ndr) che è qui da tanti anni e che fa molto bene il capitano, ci tiene tutto in riga, fa crescere i nuovi giovani. Però un po’ di responsabilità la sento perché mi sento in dovere di dare qualcosa anche ai ragazzi nuovi».
Ti pesano ogni tanto le critiche o ti scivolano addosso?
«Sono molto autocritico su me stesso. A fine partita cerco sempre di capire su cosa posso fare meglio, cosa si poteva fare di più, magari su un gol subito. Nell’ultimo periodo, da quando ho lasciato l’Italia, sono un po’ troppo bersagliato, questo un po’ da fastidio. Però ormai ho le spalle larghe, è da tanti anni che gioco quindi so come funziona e so cosa devo fare per restare nella mia bolla».
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Cosa manca al Psg per vincere la Champions?
«Per vincerla bisogna essere bravi e anche un po’ fortunati. Sono partito da qui che è una squadra incredibile, c’era Leo (Messi, ndr), c’era Kylian (Mbappé, ndr), Neymar, però io penso che la cosa principale sia il gruppo oltre ai grandi campioni che sicuramente servono per vincere una competizione del genere. L’importante è creare il gruppo».
C’è una sorta di ossessione al Psg per la Champions?
«Quando sono arrivato c’era sì, invece non deve essere così, non ci deve pesare tanto».
La favorita della Serie A secondo Donnarumma:
«Guardo spesso le partite, quest’anno vedo un bel campionato. Il Napoli con Conte penso che possa fare molto bene, possa dar fastidio e senza coppe penso che ha più possibilità di vincere lo scudetto. Però c’è il Milan, c’è l’Inter, c’è la Juve, quindi è tutto da vedere. Sarà un bel campionato fino alla fine».
Cosa è mancato a Euro 2024?
«Penso che sia mancata quella energia positiva del gruppo che si era creato all’Europeo scorso, penso che sia mancato un po’ quello. Dispiace perché abbiamo qualità e avevamo qualità, quindi si poteva fare sicuramente meglio. Siamo ripartiti bene, ma il bello e il difficile è confermarsi, quindi c’è da tenere la testa sulle spalle, lavorare e seguire il mister».
Su Spalletti ct della Nazionale?
«Penso che sia un allenatore perfetto per la nostra nazionale, per la crescita della nostra nazionale. Siamo un gruppo molto giovane quindi abbiamo bisogno di crescere, di fare esperienze e penso che il mister sia l’allenatore e la persona migliore che possiamo avere in questo momento».