Repubblica Napoli: sorriso e massima disponibilità. La sintonia con i tifosi è totale sin dal primo giorno. Poi è tornato in auto e si è goduto il coro “Conte, Conte”
Tifosi a Castel Volturno, Conte scende dall’auto e concede selfie e video per venti minuti.
Il racconto di Pasquale Tina sull’edizione napoletana di Repubblica.
L’allenamento è finito nel pomeriggio ed è iniziata la processione per acclamare i campioni. Uno degli ultimi a lasciare il centro sportivo è stato Antonio Conte, in auto con il fratello Gianluca. L’allenatore azzurro ha visto la folla e non ha avuto dubbi. Ha fatto accostare il suo Van e ha deciso di accontentare tutti gli appassionati, presenti a Castel Volturno. Supportato dalla security, ha stretto mani e si è concesso a selfie e video. Venti minuti abbondanti caratterizzati dal sorriso e dalla massima disponibilità. L’allenatore è poi tornato in auto correndo, quasi a voler dare il cinque a tutti e si è goduto il coro “ Conte, Conte”.
La sintonia con il pubblico è totale ed è stato così sin dal primo giorno, quando fu presentato a Palazzo Reale e un bagno di folla lo attese a Piazza Plebiscito. In quella circostanza, per motivi di ordine pubblico, non riuscì a salutare tutti, ma adesso sta recuperando. Le sessioni di autografi a Castel Volturno sono frequenti, a Conte piace molto il contatto con la gente e lo ribadisce in ogni conferenza stampa. L’aver riacceso la passione dopo un’annata con tantissimi problemi (e ben tre allenatori in panchina) è una medaglia che gli piace esibire con semplicità: « Non farò mai il pompiere per spegnere la passione di Napoli.
Conte: «La partita va preparata, dire ai calciatori “noi siamo questi, abbiamo questi concetti” va bene ma…»
In conferenza stampa, Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha voluto chiarire che le partite come quelle contro l’Atalanta vanno prima di tutto preparata minuziosamente e poi giocate. Per Conte, iI giocatori devono sapere cosa li aspetta in campo.
Con l’Atalanta c’è un’insidia mentale?
«C’è l’insidia di una squadra forte che l’anno scorso ha vinto l’Europa League battendo il Leverkusen. Si è qualificata per la Champions, è una squadra che oggi deve essere annoverata tra le squadre forti senza dubbio. Di questo va dato merito al club, a Gasperini che in tutti questi anni ha fatto un lavoro straordinario. Ho grande stima di lui che è stato anche il mio allenatore. Oggi l’Atalanta è una realtà. Non vinci l’Europa League se non sei forte. Magari l’Atalanta potrebbe sottovalutare la partita visto l’anno scorso e il fatto che quest’anno non stiamo disputando coppe. Loro stanno facendo la Champions e sono strutturati per quella competizione. Chi come noi non gioca le coppe può essere avvantaggiato, ma la nostra rosa comunque è tanto lontano da quelle delle squadra di Champions».
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Il piano contro l’Atalanta:
«Noi stiamo preparando la partita. Quando giochi contro l’Atalanta devi essere molto preparato. Diciamo che oggi ho rotto abbastanza le scatole per fargli capire alcune situazioni perché la partita di calcio non va solo giocata, va preparata prima di essere giocata. Dobbiamo essere bravi a far vedere al calciatore cosa accadrà la domenica. Se tu hai dei calciatori più preparati piuttosto che metterli lì, e fargli “noi siamo questi, abbiamo questi concetti”… Va bene ma al tempo stesso loro devono sapere cosa accadrà domenica in campo. Se tu sei preparato un po’ prima, diciamo che magari si cerca di trovare o di dare al calciatore delle soluzioni. Poi ti aspetti che il calciatore tecnico ti aspetti che scombini alcune situazioni. La preparazione soprattutto con squadre molto fisiche come l’Atalanta è molto accurata, sono partite che devi preparare in maniera accurata e devi rompere tanto le scatole ai tuoi calciatori».