La 26enne bielorussa ha raccontato come ha scoperto di essere diventata la numero uno al mondo
Oggi iniziano a Riad, in Arabia Saudita, le WTA Finals, Aryna Sabalenka ci arriva da numero uno della classifica mondiale, di stretta misura su Iga Swiatek. La Sabalenka resterà in vetta, e dunque chiuderà per la prima volta una stagione da numero 1 del mondo, se vincerà tutte le tre partite del girone, oppure arrivando in finale dopo aver vinto uno o due incontri nel round robin. La campionessa in carica Swiatek avrà la possibilità di scavalcare Sabalenka solo vincendo il titolo. Ma il suo destino non è nelle sue mani. Se infatti dovesse perdere una o due partite nel girone, a Sabalenka basterà vincere il suo stesso numero di partite nel round robin per assicurarsi il posto di numero 1 a fine stagione.
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Sabalenka: «Farò tutto quello che posso per restare la numero uno»
Nella conferenza stampa la tennista ha raccontato di quanto ha scoperto di essere diventata numero uno: «Non sapevo che sarebbe successo. Ho pensato: ‘Come? Cosa è successo? Dove ha perso 100 punti? Questo è insolito, non me lo aspettavo. Mi sono svegliata la mattina e il mio ragazzo ha detto: ‘Oh, congratulazioni, sei diventata la prima tennista al mondo’. Ho pensato: ‘Cosa?!?’. In quel momento non capivo niente. Ora voglio chiudere l’anno come numero uno, poi vorrò esserlo di diritto, e non perché qualcuna ha perso 100 punti e mi ha fatto diventare prima».
Finire l’anno da numero 1, ha detto Sabalenka in conferenza stampa, «è certamente uno dei miei obiettivi, l’ho sempre detto. Farò tutto quello che posso per riuscirci». Tuttavia, ha aggiunto, non ha guardato gli scenari, non si concentra sulle combinazioni di risultati che le consentirebbero di raggiungerlo. «Ogni che iniziamo un torneo, vogliamo vincerlo. E’ sempre questo il primo obiettivo ed è su questo che mi concentro. Preferisco andare un passo alla volta, poi se riuscirò a finire l’anno da numero 1 sarà fantastico».
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La 26enne bielorussa ha parlato anche dello strano anno che ha vissuto, riferendosi all’infortunio alla spalla prima di Wimbledon e alla morte del suo ex compagno in primavera: «Quest’anno ho avuto la sua giusta dose di alti e soprattutto molti bassi. È stato molto difficile. Mi sono successe un sacco di cose pazzesche. Dico sempre che tutto accade per una ragione. Non possiamo controllare chi ci circonda. A volte anche ciò che ti accade non è sotto il tuo controllo. Ho solo bisogno di andare avanti e fare ciò che amo. Sapere che sto vivendo molti momenti positivi con amici, famiglia e squadra. Questo è tutto»