A scriverlo è Paolo Condò che su Repubblica aggiunge: Conte più di chiunque altro è il tipo che se non vince impara, (Verona insegna)
In Nba ingaggiavano giganti per marcare Shaquille O’Neal, Lukaku non propone più un problema così grave
Scrive Paolo Condò nell’analisi del lunedì per Repubblica
Il risultato del Maradona non esclude il Napoli dalla lotta per lo scudetto. Include l’Atalanta, che ha passato a pieni voti l’esame di maturità dopo aver perso 3 delle prime 5 partite ed essersi rimessa in piedi con calma e determinazione.
L’Atalanta ha alcuni role player come Hien, capaci di reggere fisicamente l’urto di Lukaku fino ad annullarlo. C’è stato un tempo in cui le rivali dei Lakers ingaggiavano un gigante, l’indimenticabile Mutombo, col compito specifico di marcare Shaquille O’Neal ai play-off. Lukaku non propone più un problema così grave, ma la differenza tra la spallata data martedì a Pavlovic e quelle ricevute ieri da Hien si riflette sulle rispettive classifiche. È ben dentro lo stesso Napoli, perché Conte più di chiunque altro è il tipo che se non vince impara (basta vedere cosa ha fatto il Napoli dopo la sconfitta di Verona). L’Atalanta ha progressivamente tolto dal campo McTominay, che della squadra di Conte è diventato il motore: la prossima volta non succederà.
Lukaku, al momento della sostituzione il pubblico di Napoli non si trattiene e lo fischia (Corsera)
Scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava:
Si può discutere se un risultato così rotondo (0-3: doppietta di Lookman e gol di Retegui) poteva essere limitato: la risposta è sì. Conte evita accuratamente di addentrarsi negli strafalcioni difensivi della sua squadra («ai ragazzi non ho nulla da rimproverare»), fa il pompiere prima con se stesso e poi con chi è lì pronto a puntare l’indice contro Di Lorenzo, che Lookman non lo ha quasi mai visto, Buongiorno portato fuori giri da De Ketelaere, Meret che sul secondo gol del nigeriano è parte attiva nel concorso di colpe.
Dopo il primo gol di Lookman, il Napoli si affaccia dalle parti di Carnesecchi (il palo pieno colpito da Mctominay è un allarme), la squadra di Gasperini si abbassa e si compatta, soffre quel minimo e gestisce. Nella ripresa l’allenatore del Napoli dà imprevedibilità con Ngonge, Neres, Raspadori e Simeone, e quando toglie Lukaku, il pubblico del Maradona non si trattiene e lo fischia.
Ugolini: «Brutto Napoli che non ha saputo reagire. Romelu ha palesato ancora delle difficoltà»
Il corrispondente di Sky al Maradona, Massimo Ugolini, ha commentato la prestazione del Napoli contro l’Atalanta
«Nel secondo dal Napoli ci si aspettava qualcosa di più dal punto di vista della reazione, con le soluzioni alternative che ha proposto comunque Antonio Conte sfruttando i cinque cambi. Sta di fatto che però il Napoli non ha creato problemi alla porta dell’Atlanta nella ripresa e questo è un dato su cui riflettere, cioè la mancanza di capacità di reagire alle avversità. C’è stato anche un pizzico di sfortuna perché sull’uno a zero se fosse entrato il tiro di McTominay che ha colpito il palo, sarebbe cambiato il senso della partita.
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Un brutto Napoli però nel complesso merito dell’Atalanta. Ancora tre gol come alla prima di campionato col Verona. È stata un a giornata storta, però è difficile puntare il dito solo su un giocatore, ma soprattutto nel primo tempo Lukaku ha palesato ancora delle difficoltà di adattamento e di preparazione che hanno condizionato anche il rendimento del reparto offensivo perché tanti palloni non sono stati gestiti bene. Ha fatto bene Conte a dire che il cartello lavori in corso è ben presente e che i risultati che sono arrivati sono stati importanti anche per mettere punti in cascina, è ovvio però che dopo la prestazione di Milano ci si aspettava qualcosa di diverso».