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Il solito Mourinho: «Nessuno all’estero il campionato turco» – VIDEO

Dopo il gol vittoria scivola per andare a litigare con un avversario e poi nel post partita commenta: «È incredibile aver vinto questa partita contro così tante persone potenti. Se mi avessero detto tutta la verità non sarei venuto».

Il solito Mourinho: «Nessuno all’estero il campionato turco» – VIDEO
Cm Ginevra (Svizzera) 30/11/2023 - Europa League / Servette-Roma / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Mourinho ha già dimenticato la Roma e si è buttato anima e corpo alla causa del Fenerbahce. Perché dovunque vada, anche in Turchia, è sempre un “noi contro loro”. La banda Mourinho contro un sistema e l’ha ribadito dopo l’ultima partita vinta al 102′ contro il Trabzonspor. I suoi tifosi lo adorano, i suoi avversari quasi lo odiano. Una storia già sentita in Italia e in Inghilterra. Con il suo Fenerbahce è secondo, in pochi mesi è diventato il leader di un popolo che non aspettava altro. Dall’altro lato, il rapporto con gli arbitri è più conflittuale che mai: basta vedere le immagini (sui social rimbalzano di continuo) per capire come Mou non abbia tutti i torti a sentirsi preso di mira.

E lui non perde occasione per farlo notare. Il suo Fenerbahce ha vinto al 102 grazie a un gol di Amrabat. L’incontenibile gioia di Mourinho è ribalzata su tutti i social.

Sui social è finito anche il dileggio dello Special One ai danni dell’avversario:

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Mourinho: «È incredibile aver vinto questa partita contro così tante persone potenti»

In conferenza l’allenatore ex Roma ha poi infiammato il propria ambiente, proprio come faceva sulla panchina giallorossa alimentando la narrazione “noi contro tutti”:

«Non avevo mai visto le partite finché non sono venuto qui, perché nessuno all’estero vuole vedere il campionato turco. Chi vuole vedere la il campionato turco all’estero? Hanno la Premier League, la Ligue 1, la Bundesliga, la liga portoghese, la Eredivisie. Perché dovrebbero vedere questo campionato? Io stesso non la guardavo prima. Ho iniziato a farlo solo quando mi hanno invitato a venire in Turchia. Allora sì, ho cominciato a guardarlo, ma solo per conoscere i miei futuri giocatori e il mio team. La mia attenzione non era sul gioco, ma su capire i giocatori. Li ho conosciuti, e prima ancora, ho conosciuto anche altri club importanti in Turchia, ma non potevo credere che questa fosse la dimensione. È troppo grigia, troppo oscura, c’è qualcosa di sgradevole. Ma questo è il mio lavoro. Darò tutto per il mio lavoro, per il mio club.

È più difficile, perché giochiamo contro buoni avversari come lo è il Trabzonspor: hanno tanti buoni giocatori e un allenatore storico. Ma giochiamo contro un sistema. E giocare contro un sistema è la cosa più difficile.

Stasera abbiamo disputato la partita contro una buona squadra, contro un’atmosfera forte, contro il VAR e contro un sistema. Quindi molto difficile. Ecco perché abbiamo festeggiato così tanto questa vittoria. È incredibile aver vinto questa partita contro così tante persone potenti. Non ci arrenderemo. Sappiamo quello che abbiamo. Do la colpa a quelli del Fenerbahce che mi hanno portato qui, mi hanno detto solo metà della verità perché se me l’avessero detta tutta non sarei venuto. Ma con mezza verità, con i miei ragazzi combattiamo l’avversario, combattiamo il sistema».

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