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Gravina si arrocca: vince ma contro tutta la Serie A (si finirà’ in tribunale?)

461,69 voti su 516. 8 i voti contrari e 12 gli astenuti (probabilmente tutta La Serie A). Mulé ieri aveva prospettato anche la strada giudiziaria

Gravina si arrocca: vince ma contro tutta la Serie A (si finirà’ in tribunale?)
Gabriele Gravina, President of the Italian Football Federation (FIGC), waves on the red carpet ahead of the 2021 Globe Soccer Awards at the Burj Khalifa in Dubai on December 27, 2021. (Photo by Giuseppe CACACE / AFP)

Gravina può esultare. Al termine dell’assemblea della Figc, i delegati presenti hanno approvato le modifiche allo Statuto federale presentate dal presidente stesso. I delegati hanno votato esprimendosi sulle modifiche proposte articolo per articolo, tutte approvate ad ampia maggioranza, fa sapere Calcio & Finanza.

In particolare, i delegati accreditati, 253 sui 283 aventi diritto, per un totale di 461,69 voti su 516, hanno votato la proposta di Gravina – articolo per articolo – con la Serie A che ha sempre evitato con ogni suo delegato di esprimere voto favorevole: 8 i voti contrari e 12 gli astenuti. In particolare, sono stati 376,35 i voti a favore (81,5% degli aventi diritto), 29,33 voti contrari (6,35%) e 46,40 astenuti (10,05%)“.

C&F aggiunge:

“Sono state dichiarate inammissibili tutte le proposte di modifica allo Statuto avanzate dalla Lega serie A, in quanto superate dall’approvazione delle modifiche proposte dal presidente federale”.

La conferma anche dal giornalista Nicolò Schira:

Mulé attacca Gravina: «La sua imparzialità è in dubbio. La Figc rispetti la legge, sennò ci pensa il Parlamento»

Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera dei deputati e autore della norma che impone la revisione dello statuto Figc, torna sullo scontro istituzionale fra federcalcio e Lega Serie A, e lo fa alla vigilia dell’assemblea federale. Mulé è firmatario della legge che prevede una mia ampia rappresentanza da parte della Lega Serie A. Legge che, a quanto pare, Gravina si ostina a ignorare. E così Mulé torna a farsi sentire con una nota affidata all’agenzia askanews.

«Il vicolo cieco nel quale si trova il confronto tra la Federazione italiana gioco calcio e la Lega di A – riporta askanews – obbliga tutti a uno sforzo di maturità: è infatti nell’interesse superiore del sistema e del corretto funzionamento delle istituzioni adoperarsi affinché quello attuale non si riveli un punto di non ritorno. L’invito – prosegue Mulé – ancora una volta, è semplice: la Figc, come ha correttamente sottolineato e ribadito il ministro dello Sport Andrea Abodi, non sia parte in causa ma si ponga responsabilmente al di sopra delle parti trovando quella mediazione ancora possibile con la Lega di Serie A.

Sia innanzitutto il presidente Gabriele Gravina, da giorni al centro di articoli di stampa che mettono in dubbio la sua imparzialità, a farsi carico di questo onere. Entro domani questa mediazione, sulla scorta di una norma di legge approvata dal Parlamento, va raggiunta. In caso contrario non ci sarà spazio per inopportuni richiami al principio dell’autonomia dello sport impossibile da perseguire dal momento che ci si troverà in presenza della violazione di una legge dello Stato. La fine, in questo caso, è nota: saranno il Parlamento attraverso gli atti previsti e i tribunali con i pronunciamenti conseguenti a dover dare seguito alla legge e colmare il vulnus. E sarà, purtroppo, l’ennesima sconfitta per il mondo del calcio».

Il presidente Figc: «Sono diventato bersaglio di infamie e dossieraggi, mi vergogno per chi si comporta così»

È scontro aperto tra il presidente della Figc Gabriele Gravina e la Lega di Serie A. Oggi l’Assemblea federale per votare le modifiche allo statuto che, sostanzialmente, daranno maggior potere decisionale alla Serie A. O questa è l’intenzione dei club. In gioco c’è anche la rielezione dello stesso Gravina. Nell’aprire l’assemblea, Gravina ha pronunciato un lungo discorso in cui non ha risparmiato pesanti attacchi alla Lega.

«Il calcio è gioia in qualsiasi categoria e per affrontare le prossime sfide che ci aspettano abbiamo ritenuto giusto adattare il nostro statuto al fine di aver un altro equilibrio elettorale. Non possiamo prescindere da rispetto e responsabilità, devono essere il comune denominatore per avere la democrazia. In questa sede si esalta il principio democratico e si rinnova il nostro stare insieme. Ognuno è chiamato a esprimere il proprio parere, non ci può essere democrazia senza il vostro parere. Altrimenti c’è un tentativo di prevaricazione del più forte sul più debole, io rifiuto qualsiasi atto del genere. Starò sempre dalla parte di chi vuole spiegarsi. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a riunioni ufficiali e non nelle quali il linguaggio e i concetti espressi non si sono ispirati al fair play. È avvenuto di peggio, un avversario è diventato bersaglio di infamie e dossieraggi ma diamo tempo al tempo, le autorità competenti se ne occuperanno. Mi vergogno per chi si comporta così. Non vivono su principi di comunicazione aperta». Ha aperto così il suo discorso Gravina.

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