Alla Gazzetta: «Giocare con una spada di Damocle sulla testa è roba per pochi. Ormai è diventato come una rockstar, lo amano anche all’estero».
L’ex tennista Adriano Panatta è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport su Jannik Sinner e l’imminente torneo Atp Finals (10-17 novembre) che si svolgerà a Torino.
Panatta: «Caso doping? Sarebbe uno scandalo se Sinner venisse sospeso»
Sinner torna per la prima volta nel nostro Paese da numero uno del mondo. Pensa che il tifo della Inalpi Arena possa in qualche modo condizionarlo?
«A lui farà solo piacere, non mi sembra soffra certe cose».
E allora cosa soffre?
«Niente! O almeno così mi sembra, poi può darsi che dentro… Ma quando gioca è sempre molto concentrato e sereno. Certo, nel 2021 quando arrivò alle Finals per sostituire Berrettini sentì la pressione e non andò benissimo. Sono passati tre anni e Jannik è un’altra persona, è cresciuto, maturato da ogni punto di vista».
Quindi anche per lei è il favorito per la vittoria?
«Senza dubbio. La classifica parla chiaro e tra tutti quelli che saranno a Torino è quello che sta giocando meglio. Dopo di lui scelgo Alcaraz, al di là della classifica Atp: non esiste che un tennista che ha vinto due Slam sia numero 3. Lo ha ammesso anche Zverev, altro che logaritmi…».
Non ci sarà invece Djokovic. Se ne farà una ragione?
«Eh sì. Ha un’età, ma per come si è espresso anche all’Olimpiade continua a fare molto bene. Probabilmente non si sente al meglio e lui resta uno che quando si muove lo fa soltanto per vincere. Ha ancora questa mentalità speciale. Molto speciale».
In queste penultime Finals torinesi l’effetto Sinner è evidente e si traduce in una serie ininterrotta di sold out:
«È diventato una specie di rockstar, con tanto di fan che lo aspettano sotto gli alberghi. È davvero molto amato e non soltanto a Torino o in Italia, Sinner ha praticamente sempre il tifo a favore anche quando gioca all’estero. È un fenomeno di grande novità: un ragazzo italiano anche molto individuabile dal punto di vista fisico con i suoi capelli rossi… Fa bene al tennis, dobbiamo esserne tutti contenti».
Del caso doping che lo vede coinvolto che idea si è fatto?
«Speriamo finisca presto e non se ne parli mai più. Sono assolutamente convinto che Jannik sia totalmente estraneo a questa vicenda, è tutto talmente evidente… Però con certe istituzioni, che forse ragionano in un’altra maniera, non si possono avere certezze purtroppo. Resta il fatto che per me sarebbe un vero scandalo se venisse sospeso. Giocare con una spada di Damocle sulla testa, vivendo questa cosa come un’ingiustizia, è roba per pochi. È stato molto bravo a controllarla e dominarla. Non è facile, perché quando hai il tarlo poi quello ti rode. Lui per fortuna sembra immune davvero a tutto».