A più di 100 anni dalla sua nascita il genio civile di Racalmuto fatica a trovare spazio nei programmi dei corsi di italiano nei licei e negli istituti tecnici
Chi ha paura di Leonardo Sciascia? A più di 100 anni dalla sua nascita il genio civile di Racalmuto fatica a trovare spazio nei programmi dei corsi di italiano nei licei e negli istituti tecnici. Dell’autore siciliano che aveva un piede in Sicilia ed un altro nella Francia cartesiana si apprezza il fondamentale giallo “Il giorno della civetta” – in realtà uno dei più geometrici romanzi italiani – ma per questa ragione lo si confina nell’etichetta di comodo di “mafiologo”. Perché lo scrittore indipendente di sinistra nell’assemblea siciliana e radicale in Parlamento per la giustizia-giusta che portò tra l’altro alla legge sulla responsabilità civile dei magistrati non trova particolare audientia nella casa pubblica di tutti? Ché forse i docenti non abbiano ben chiaro opere contro il potere come il fondamentale “Consiglio d’Egitto” o romanzi grotteschi come “Todo modo”?
L’iniziativa dell’associazione “Amici di Leonardo Sciascia”
Qualcuno ha paura di rileggere il suo “L’affaire Moro” che analizzò uno dei nervi scoperti della fallita transizione democratica nella notte più buia della prima Repubblica italiana? Queste domande – forse – si è posta l’associazione “Amici di Leonardo Sciascia” che ha fatto una proposta importante partendo dal suo famoso brocardo, “l’Italiano è il ragionare”. “Ricordi la forza delle parole di Leonardo Sciascia? La sua capacità unica di indagare la realtà con sguardo critico e acume, di smascherare ipocrisie e ingiustizie con la potenza della sua scrittura? Sciascia è un maestro del pensiero, un faro acceso sulla nostra storia e sulla nostra società – ha premesso l’associazione”. E ha continuato: “Noi crediamo che Sciascia abbia molto da dire alle nuove generazioni. Crediamo che i suoi libri, i suoi racconti, i suoi saggi possano ancora accendere la mente e il cuore dei ragazzi, aiutandoli a diventare adulti più critici, più consapevoli, più competenti”.
Per questo, nel 2025 il sodalizio vuole lanciare “L’italiano è il ragionare – Sciascia a scuola”: un ciclo di 10-12 lezioni di didattica sciasciana rivolte agli insegnanti, per offrire loro gli strumenti per portare la sua voce, la sua scrittura, il suo pensiero critico nelle classi. Immaginiamo studenti che si appassionano ai suoi romanzi, ai suoi racconti, ai suoi saggi. Studenti che, grazie a Sciascia, imparino a guardare il mondo con occhi più critici e consapevoli, a non dare nulla per scontato, a cercare sempre la verità. Il tutto sarà affidato ad una raccolta fondi che tutti possono sottoscrivere al link Donazione – Amici di Sciascia . “Ché a vederle, le cose si semplificano: e noi abbiamo invece bisogno di complicarle, di farne complicate analisi, di trovarne complicate cause, ragioni, giustificazioni. Ed ecco che a vederle non ne hanno più; e a soffrirle, ancora di meno. (Leonardo Sciascia¸ da “Cruciverba”)”..