Nelle prime quattro giornate, gli azzurri hanno realizzato 9 reti, le stesse delle ultime 7 partite. La media gol è quindi da 2,25 a 1,29.
Il Napoli tira meno, segna meno, il cambio modulo ha impoverito l’attacco (Gazzetta).
È quel che scrive la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo.
Conte ha cambiato sistema di gioco, mettendo da parte il 3-4-2-1 che aveva provato sin dal primo giorno di ritiro a Dimaro per passare a un 4-3-3 camaleontico, per inserire McTominay alle spalle di Lukaku, gli ultimi arrivi dal mercato. E non è una questione di uomini, quanto di sincronismi e di conoscenza: evidentemente la squadra dopo due ritiri e lunghe sedute tattiche aveva trovato una sua identità col primo abito disegnato da Conte. E ora ha bisogno ancora di un po’ di tempo anche per decollare col nuovo modulo.
Sono i numeri a fotografare la differenza in fase offensiva di questi due Napoli. Nelle prime quattro giornate, gli azzurri hanno realizzato 9 reti, le stesse delle ultime 7 partite. La media gol a partita è passata quindi da 2,25 a 1,29. Discorso analogo per le conclusioni: si è abbassato il numero di tiri in porta, da 5,25 a 3,57, mentre quelli fuori da 6,25 a 4. Si sono dimezzati i cross (dai 14 ai 7,86). E sono crollate anche le verticalizzazioni, passate da 161,5 a partita a 127,43. Numeri, per carità. Che non vogliono essere una sentenza, ma evidenziano il problema. La squadra sa che deve migliorare quando attacca, nella qualità delle scelte e delle giocate. Il tempo c’è, i giocatori per farlo pure.
Conte sta lavorando da mesi sulla testa dei giocatori del Napoli (Gazzetta)
Ieri il Napoli si è ritrovato dopo la sconfitta per 0-3 subita dall’Atalanta e la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo racconta lo stato d’animo anche in vista di Inter-Napoli.
Scrive la Gazzetta:
Quello che doveva dire al gruppo lo aveva già fatto a caldo, dopo la pesante sconfitta di domenica contro l’Atalanta. Pesante nel punteggio, non nella prestazione e nell’atteggiamento di squadra. Antonio Conte anche ieri ha ribadito il concetto ai suoi ragazzi, alla ripresa degli allenamenti: calma e sangue freddo. Non è successo nulla, è stata solo una sconfitta, che ci sta quando si intraprende un nuovo percorso. E siccome dalle sconfitte va sempre preso lo spunto per migliorare, si analizzano gli errori (e ce ne sono stati diversi nei gol della Dea) per non ripeterli più. E si riparte. Tutti insieme come è stato fino adesso. Senza musi lunghi.
Conte sta lavorando sulla testa dei giocatori da mesi, facendo da pompiere quando l’entusiasmo dell’ambiente rischia di essere eccessivamente carico di aspettative e invitando tutti a pensare una partita alla volta. Piedi ben saldi a terra, umiltà, voglia di sacrificarsi. (…) Conte vuole che la squadra trasformi in valore questa ritrovata sinergia con la città. Il fortino azzurro è crollato per la prima volta in stagione: è stato un brutto pomeriggio, ma il campionato è ancora lungo. E di certo il suo Napoli avrà imparato un’altra lezione.