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Conte: «Non ho letto De Laurentiis. Lukaku? Mi chiedete sempre di lui, ma siamo una squadra»

In conferenza: «penso che ogni allenatore non debba mai commentare ciò che dice un presidente. Non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca»

Conte: «Non ho letto De Laurentiis. Lukaku? Mi chiedete sempre di lui, ma siamo una squadra»

Come ci ha abituato Conte, la conferenza stampa prima delle partite di campionato avvengono due giorni prima il match. Oggi è venerdì e domenica si gioca Inter-Napoli. Ciò significa che alle 14:30 il tecnico del Napoli sarà in sala stampa pronto a rispondere alle domande dei giornalisti presenti.  Secondo le ultime informazioni a disposizione, Lobotka unico dubbio di formazione. Il centrocampista della Slovacchia dovrebbe partire dalla panchina.

Conte in conferenza

Che effetto le fa il ritorno a San Siro contro l’Inter?

«Sicuramente fa sempre un certo effetto tornare dove si è lavorato duramente. Sicuramente un carico di emozioni, perché torni indietro con i ricordi. Inevitabile che riaffiorano alla mente tante situazioni. Sicuramente un bell’effetto. Due anni felici, il primo anno siamo arrivati secondi. Abbiamo perso la finale di Europa League e nel secondo anno abbiamo vinto lo scudetto. Una bellissima esperienza».

Ha letto il tweet di De Laurentiis? Che effetto ha sull’ambiente?

«Alle parole del presidente non le ho letto. Qualsiasi cosa ha detto, io penso che ogni allenatore non debba mai commentare ciò che dice un presidente. Bisogna ascoltare e andare avanti. Non c’è da fare nessun commento, l’ho visto la settimana scorsa e non mi ha detto nulla. [Gli spiegano cosa ha scritto De Laurentiis su X] Non commenterò mai le sue parole, lui è a capo di tutto ed è giusto esprima i suoi pensieri, io sono al di sotto».

Sulla sfida contro l’Inter:

«Affrontiamo una squadra che oggi è per tutto quello che ha dimostrato, è la squadra più forte. Hanno lavorato benissimo. Oggi si mettono in una posizione un po’ più alta rispetto alle altre antagoniste. Non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca. Vedremo cosa accadrà, stiamo preparando la partita con l’ambizione di giocarci la partita. Ci misuriamo con la migliore del campionato, importante per noi per capire i progressi che stiamo facendo. Non dimenticate che ci arriviamo da primi in classifica. L’obiettivo è di rimanere in testa alla classifica».

Preoccupato dal rendimento di Lukaku?

«Ogni conferenza mi chiedete di Lukaku. Diventa un po’… non fastidioso però parliamo della squadra. La crescita di Lukaku dipende dalla squadra. Il singolo non sia mai così determinante per spostare dei valori. La squadra è alla base di tutti, e i singoli poi vanno esaltati. Il connubio di queste due cose ci deve portare ad essere una squadra forte. La squadra deve continuare a crescere, io sono molto fiducioso. I ragazzi capiscono quando ci sono situazioni migliorabili e vedo tanto impegno e abnegazione. Ridurre tutto a un singolo giocatore non è giusto».

Le condizioni di Lobotka? Quanto è importante in squadra?

«Il suo valore lo conosciamo tutti. Noi dobbiamo essere bravi a cercare di creare un qualcosa che possa sopperire alle assenze. Penso che Gilmour ha fatto molto bene in queste partite. Come dico sempre… non mi sentirete mai lamentarmi perché manca questo o quell’altro. Noi abbiamo una rosa, abbiamo cercato di fare una rosa nei limiti del possibile anche per sopperire a qualche infortunio. Io ho grande fiducia in tutti i calciatori. Lobo si è allenato, ha ripreso gli allenamenti con noi. Abbiamo cercato di gestire. Sta bene, ha recuperato ed è a disposizione. Dal primo o a partita in corso, è da valutare».

Come ha reagito la squadra dopo la sconfitta con l’Atalanta?

«Una settimana normale, di lavoro. Non solo dal punto di vista tattico e fisico ma anche con i video. Inevitabile che le analizziamo dopo una vittoria, figuriamoci dopo una sconfitta. Inevitabile che ci sono tante cose da valutare e capire perché c’è stato questo inciampo. Quanto ha inciso la forza dell’Atalanta e quanto hanno inciso situazioni che possono migliorare. I ragazzi sanno che con l’allenamento, le partite migliorano».

Cosa dovete fare per mettere in difficoltà l’Inter?
«Dobbiamo giocare la partita, poi è inevitabile, se pensi di andare lì a fare da sparring partner ad aspettare i cazzotti non è questa la nostra idea. Andremo a misurarci anche con i nostri valori, cercheremo di fare la partita e quello su cui stiamo lavorando perché penso che questo sia al di là del risultato l’aspetto più giusto per continuare a crescere».

Ha dato solidità offensiva, il prossimo passo è un miglioramento nella proposta offensiva?
«Su tutto c’è da migliorare, noi lavoriamo su tutto. Migliorare da primi in classifica significa comunque ricerca l’eccellenza in assoluto e continuiamo a lavorare per soddisfare tutte le esigenze che avete».

6 squadre in 4 punti, la sfida può essere determinante per la corsa?
«Ma la corsa su cosa? Se parliamo di 6 squadre ci metti dentro il discorso Scudetto, Champions, Europa League, pure Conference, proprio perchè sono tutte in pochi punti si capisce la difficoltà del campionato».

Sarà soddisfatto dopo aver visto cosa con l’Inter che è mancato con l’Atalanta?
«Come con l’Atalanta, a livello statistico è stata equilibrata, io devo analizzarla non da tifoso, in altre partite siamo stati più concreti noi a sfruttare le occasioni, in questa gara l’Atalanta le ha sfruttate di più. Con l’Inter mi aspetto di giocarmela come con l’Atalanta, magari con più qualità in fase conclusiva, magari con più forza nei duelli, ci stiamo lavorando».

In prospettiva futura, la ricostruzione prosegue anche sui livelli societari?
«Giusto dare uno stop altrimenti diventiamo mono-tematici. Noi ciò che stiamo facendo è un percorso che prevede diversi step, bisogna comunque dare tempo per raggiungerli questi step, diversi traguardi sul cammino per poi competere con le solite note. Sono cose che valutiamo col club, col presidente, sapendo che non è che da oggi al domani ed esce il centro sportivo o lo stadio come funghi. Ci vuole tempo, ma mi accorgo anche che non c’è e non vedo tutta questa pazienza da parte vostra di aspettare. Il centro sportivo mica posso mettermi io a fine allenamento a costruirlo, sembra semplice, ma è più difficile realizzarlo, ci sono tanti discorsi. Non so tra X, 3, 4, 7, ma sarebbe importante partire, ma capisco che Napoli è impaziente».

Manca un marcatore brevilineo su questi attaccanti più rapidi?
«Si lavora sempre di squadra a livello difensivo, non è mai un discorso singolo. Sull’uno contro uno è importante lavorare di squadra, se si isolano uno contro uno contro uno forte proprio nell’uno contro uno metti in difficoltà il tuo calciatore e metti l’avversario nelle migliori condizioni. E’ sempre un lavoro di squadra da fare, se uno è veloce se lo metti contro uno grande o piccolo se è forte ti salta e devi limitarlo non lasciando quella situazione».

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