Perde 2-1, decisivo il gol di O’Riley, il centrocampista che ha sostituito Gilmour. Il Telegraph: difesa del City troppo vulnerabile nei momenti di aggressività degli avversari.
Il Manchester City subisce la quarta sconfitta consecutiva in tutte le competizioni. E’ la prima volta nell’era Guardiola. Perde contro il Brighton 2-1 in rimonta; al gol di Erling Haaland rispondono Joao Pedro e Matt O’Riley, il centrocampista acquistato per sostituire Billy Gilmour, approdato al Napoli.
Nella rete di Joao Pedro pasticcio della difesa del City, che in una mischia, rinviando il pallone, in realtà serve un assist all’attaccante brasiliano.
JOÃO PEDRO EMPATA O JOGO!
BRIGHTON 1-1 MANCHESTER CITY!pic.twitter.com/TzqDR1ICJI
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🚨MATT O RILEY ON HIS PREMIER LEAGUE DEBUT GIVES BRIGHTON THE LEAD!!! #BHAFC pic.twitter.com/YQBNbG2e1S
— Owen (@owen_bhafc) November 9, 2024
Il City perde la quarta partita consecutiva, non era mai successo nell’era Guardiola
Il Telegraph commenta la sconfitta del club di Manchester:
Il City cade di nuovo. Questa volta contro un Brighton che gioca un calcio dinamico. Una crisi rara per il City, con una difesa che sembra saper controllare bene il pallone, ma vulnerabile all’aggressività degli avversari. Guardiola ha lasciato il campo di buon umore. Ha parlato anche con il difensore centrale del Brighton Jan Paul van Hecke; l’olandese è stato eccellente, come il capitano Welbeck e l’ala Mitoma. La fede che Guardiola pone nei giovani è ammirevole, e l’adolescente Jahmai Simpson-Pusey non ha quasi mai sbagliato al debutto, ma nei momenti di crisi i giocatori del City non sono stati abbastanza decisivi. Serata straordinaria per O’Riley, rientrato dall’infortunio.
Avevano perso anche in Champions
Ha perso 4-1 contro lo Sporting Lisbona di Ruben Amorim, che tra pochi giorni arriverà allo United; tripletta per la stella svedese Gyokeres, che ha annullato la squadra di Guardiola e l’altro fuoriclasse nordico, Haaland. Il Telegraph commenta così la pesante sconfitta:
La sconfitta più pesante del Manchester City da più di quattro anni; per la prima volta negli otto anni di Pep Guardiola, sembrava una squadra senza scintille, senza energia, senza idee. In una notte in cui tutti gli occhi erano puntati su Ruben Amorim che salutava i suoi tifosi di casa con il cuore spezzato, difficilmente si poteva ignorare la disperazione di un Pep incredulo.