Conte ha curato la mentalità e la fase difensiva, ora deve lasciare meno solo Lukaku là davanti
Spalletti dovrebbe fare un monumento ad Antonio Conte per la sua nazionale. Gli ha confezionato il duo Di Lorenzo-Buongiorno in una difesa a 3 inedita per il toscano che però ha trovato il suo equilibrio nonostante l’assenza di Calafiori. Questo è il segno del lavoro del coach british-pugliese a Napoli: primum la difesa e la fase difensiva.
Dalla gara dell’Italia contro il Belgio emergono alcuni spunti interessanti proprio per don Antonio che ora ha il cruccio della fase offensiva e di come sbrogliare la matassa. È chiaro che bisogna tornare ad almeno un 3-4-2-1 che porti Kvara e McTominay o Politano più vicini a big Rom. Per fare questo servono i laterali. Ed ecco che gennaio diventerà decisivo per un terzino a sinistra (Dorgu) e l’eventuale consacrazione di Politano in versione tornante tutta fascia. In mediana la soluzione Lobotka-Gilmour insieme potrebbe far rifiatare Anguissa proprio nel modulo a 4 in mezzo al campo, dando anche maggiore rapidità e lanci di precisione per le punte.
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Nel mezzo, però, ci sono 7 partite senza sosta contro le romane, il Torino, Udinese, Genoa, Venezia e la Fiorentina. Dopo Natale il Napoli capirà se sarà ancora primato o comunque in quel gruppone di testa e andare sul mercato per sfoltire la rosa da chi è praticamente fuori come Zerbin e Folorunsho, decidendo inoltre la questione Raspadori.
L’incredibile lavoro fatto prima sul profilo mentale dopo la caduta di Verona e poi nell’equilibrio della fase difensiva dopo la scorsa stagione sbandata dei 48 gol subiti ora è alla terza fase: trovare le soluzioni offensive giocarsi da outsider un campionato che non avrà soste per chi fa la Champions League e le altre coppe europee. La condizione fisica e una rosa integra sarà la discriminante per selezionare il gruppo di testa fino a maggio.
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