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Napoli Basket, il declino sembra inarrestabile: esonerato Milicic

Ottava sconfitta consecutiva. Il coach polacco non riesce più a friggere il pesce con l’acqua. La A2 è sullo sfondo, la Coppa Italia è lontanissima

Napoli Basket, il declino sembra inarrestabile: esonerato Milicic
Poland's head coach Igor Milicic reacts from the sidelines during the FIBA Eurobasket 2022 semi-final basketball match between Poland and France in Berlin on September 16, 2022. Tobias SCHWARZ / AFP

Napoli Basket, il declino sembra inarrestabile: esonerato Milicic

18 febbraio 2024 il Napoli Basket alza al cielo la Coppa Italia battendo l’Olimpia Milano. Sembrava il principio di un futuro glorioso invece è risultata la tomba dei sogni di gloria. Da allora tre vittorie in 18 partite per coach Milicic che ieri sera, a termine dell’ottava sconfitta consecutiva in casa contro Treviso, è stato sollevato dall’incarico. A comunicarlo, l’amministratore delegato Alessandro Dalla Salda nella conferenza post-gara ieri sera. Il coach polacco paga caro l’inizio tremendo di stagione che ha spalancato l’incubo retrocessione ai partenopei, dopo una stagione da autentica rivelazione del massimo torneo italiano.

Stagione passata che annoverava nel proprio roster giocatori di tutt’altro spessore rispetto a quest’anno in cui la rosa, tra tagli e nuovi innesti, ha davvero mostrato una qualità davvero scarna per la massima serie. Milic ha fritto il pesce con l’acqua e ne paga le conseguenze. La A2 è sullo sfondo, la società prova a dare il colpo di gas con un cambio in panchina ma più che una nuova pellicola, sembra un film già visto dalla Napoli a spicchi: sogni di gloria, vittoria inaspettata, declino. Il toto allenatore è già partito ma la situazione è critica, la patata è troppo bollente, la rosa troppo limitata.

La Coppa Italia del Napoli Basket è stata come l’oro olimpico del pattinatore Bradbury (il Napolista)

I numeri a volte possono fare più paura dei sentimenti. Non vogliamo dare nessun terno, non sveliamo misteri. Tre, tredici e sedici. Tutti usciti sulla ruota di Napoli. O meglio (del) Napoli. Di e del non sono solo due preposizioni, ma se diciamo (di) parliamo di basket. Dicevamo numero usciti sulla ruota del basket appunto. Sì perché il 2024 di Napoli è da incubo. Sedici partite giocate. Tre vittorie. Tredici sconfitte. Con zero vittorie nella stagione in corso. È un trend, sebbene su due stagioni diverse, davvero preoccupante. La discesa agli inferi da cui piazze storiche, Pesaro, Fortitudo Bologna faticano a vedere la luce, è al momento inevitabile.

La coppa Italia di Torino è stato un incidente di percorso che ha ricordato la medaglia d’oro del pattinatore australiano Steven Bradbury alle Olimpiadi di Salt Lake City del 2002.

Napoli ha due virus dentro di sé. Uno si chiama entusiasmo. L’altro si chiama riconoscenza, che nello sport è letale come la nutella prima della prova costume. Chi non sviluppa anticorpi nell’immediato, a queste latitudini, sono solitamente i dirigenti sportivi. Ciò che è successo a De Laurentiis lo scorso anno, è successo quest’anno alla triade che ha in mano i destini del Napoli basket. Ma sono due storie assolutamente diverse. Immediatamente dopo il successo di Torino è collassata la provvisoria solidità del Napoli Basket. Il traguardo dei playoff è svanito con un finale di stagione declinante. Improvvidamente si è pensato che si potesse vivere sull’onda lunga di un successo, tutto sommato effimero. Non certamente solido e storico come la Juve Caserta del 1991.

La stagione in corso da subito ha avuto il profumo del fallimento. Squadra da ricostruire a causa dei complessi rapporti tra corpo tecnico e squadra (vedi Pullen dal suo account di X). Perdita dello sponsor storico, e richieste eccessive a quelli interessati (Acqua Lete). Costruzione del roster con lo stesso budget della stagione precedente, cercando di allungare il roster, con i risultati che parlano. Campagna abbonamenti strutturata e pensata, mettendo in vetrina una vittoria, vendendo tutto sommato un passato. Passato che oltre Milicic ha preferito altri lidi, Zubicic addirittura in Arabia Saudita, dove il basket è poco più di un divertissement. Al momento i nuovi innesti (Green e Bentil) hanno aumentato la pericolosità offensiva di Napoli. Ma agli errori individuali si è aggiunta la strategia suicida che ha portato all’ennesima sconfitta di questo 2024 da brividi. Il caos del finale contro Venezia è segnale cui porre velocemente rimedio, cercando di salvare la categoria.

 

 

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