ilNapolista

Milan-Juventus, quale partita scudetto: è sfida per non buttare la stagione nel water (Ziliani ha ragionissima)

Chi perde, rischia di vedere il quarto posto col cannocchiale. Il Milan è discontinuo, la Juve modesta dopo un mercato modesto (Douglas Luiz per Rabiot, sigh)

Milan-Juventus, quale partita scudetto: è sfida per non buttare la stagione nel water (Ziliani ha ragionissima)
Cm Torino 25/05/2024 - campionato di calcio serie A / Juventus-Monza / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli

Milan-Juventus, quale partita scudetto: è sfida per non cadere nel baratro (Ziliani ha ragione da vendere)

Paolo Ziliani su X scrive una verità persino scontata: Milan-Juventus non è affatto una partita-scudetto, nessuna delle due squadre può ambire al tricolore. Certamente non la Juventus. Nemmeno il Milan che in teoria è certamente più forte ma anche più discontinuo.

Le parole di Ziliani su X sono un antidoto alla mielosità ipocrita dei media nazionali:

A.A.A. Avviso urgente: Milan-Juventus non è una partita-scudetto. È una sfida “dentro o fuori” per non cadere nel baratro (e nell’incubo) dell’Europa League.

I tifosi delle due squadre non saranno d’accordo, ma i “lavori in corso” dopo tre mesi di campionato parlano chiaro: oggi sognare il titolo sembra una follia. Per motivi diversi il rischio che Milan e Juventus corrono è quello di fallire la qualificazione alla prossima Champions, un’eventualità che avrebbe effetti catastrofici sia sotto il profilo sportivo che dei bilanci. La tirchieria di Red Bird e il discutibile mercato di Giuntoli.

Ziliani ha ragione, siamo d’accordo con lui: il reale rischio per le due squadre è fallire l’ingresso in Champions. Ricordiamo che al momento entrano le prime quattro. Bisogna aspettare l’evolversi delle coppe europee e scoprire l’andamento delle italiane per verificare se anche quest’anno, come la scorsa stagione, l’Italia riuscirà a conquistare i cinque posti nella principale competizione europea per club.

Al momento, classifica docet, sia Juve sia Milan sono fuori dai primi quattro posti. E se Lazio e Fiorentina possono essere considerate fenomeni destinati in qualche modo a scemare (in realtà più la Fiorentina che la Lazio), Inter, Atalanta e Napoli sembrano più solide. Sono le principali candidate alla qualificazione alla prossima Champions (a meno di clamorosi tonfi). Resterebbe un posto a disposizione.

Milan-Juventus: Ibra versus thiagiuntolismo

Da un lato c’è il Milan che ha una società gestita in modo originale, le cui redini calcistiche sono state affidate a Ibrahimovic. La rosa è di valore. Il Milan ha calciatori di prim’ordine ma sconta un clima interno non proprio improntato alla serenità. Tanti i casi aperti. E ogni tanto i rossoneri si addormentano. Così come ogni tanto si ridestano e offrono prestazioni da urlo (vedi il derby o la vittoria in casa del Real Madrid). Il Milan è una squadra che può vincere qualsiasi partita. Il punto è che può anche perdere match sulla carta senza storia. Non a caso, dopo dodici partite, il Parma del pompatissimo Pecchia ha vinto due partite: una contro il Venezia e l’altra contro il Milan.

Poi c’è la Juventus di Giuntoli e Thiago Motta. I due, soprattutto Giuntoli, sono stati artefici di un incantesimo. È come se avessero narcotizzato i tifosi juventini, li hanno fatti abiurare al “vincere è l’unica cosa che conta” e di conseguenza convertire al calcio tanto per giocare. Nemmeno di chissà quale cifra stilistica. Un po’ perché Thiago Motta non è affatto l’anti Allegri che è stato dipinto. Un po’ perché la rosa è oggettivamente modesta. Giuntoli ha speso un pacco di soldi ma di fatto ha lasciato uscire calciatori veri come Szezcsny e Rabiot (notato che dopo la doppietta all’Italia nessun quotidiano si è soffermato sul clamoroso errore della Juventus?), ha svenduto alla Fiorentina Moise Kean che a Torino sembrava una pippa e invece appena fuori dalla Juve si è messo a segnare a raffica. E ha portato a Torino calciatori normali. Chi un po’ più bravo, chi meno. Nessuno in grado di cambiare il verso a una stagione, forse a una partita (forse). Douglas Luiz è poi la chicca di un mercato molto pompato mediaticamente. Giuntoli in fondo sta solo portando avanti il mandato di John Elkann: tagliare gli ingaggi, questa è la priorità. Il resto si vedrà. Ora pare che si sia fatto male Vlahovic unica prima punta in rosa. Ma gli juventini non criticano più. Sono tutti allineati al thiagogiuntolismo. Contenti di perdere. E se sono contenti loro…

Questa è Milan-Juventus. Chi perde, precipita e rischia di buttare la stagione nel water. Altro che lotta scudetto.

ilnapolista © riproduzione riservata