A Marassi (gremito) grinta ed emozioni da parte dei padroni di casa. Nicola risponde con due rigori, Balotelli pascola un po’ qua e un po’ là e non incide minimamente
Non erano mancate le polemiche per l’esonero di Gilardino da parte del Genoa. Vieira è subentrato e non è riuscito a vincere col Cagliari un’importante sfida salvezza, con un 4-3-3 che somigliava di più a un 4-5-1 in non-possesso (pensare che l’ala destra era Zanoli fa una certa impressione in questo senso ndr). I rossoblù di casa hanno tenuto di più il pallone: si sono visti inserimenti dei centrocampisti e addirittura l’ex Juve è riuscito a rianimare un calciatore come Miretti (autore del gol vittoria) che era un mezzo desaparecido. Le sue qualità specie nei movimenti senza palla hanno aiutato e non poco. Ma non abbastanza.
Genoa, manca all’esordio la prima vittoria con Vieira
Gara sentita perché importante in quel di Marassi (gremito, da applausi). Vieira scende in campo con Zanoli-Pinamonti-Miretti come tridente offensivo, ma spesso e volentieri le due ali si abbassano da esterni di centrocampo. Subito nei primi 15′ i primi due gol: Frendrup e un rigore di Marin. Va detto che Sozza sarà un abbondante protagonista della partita. Nel secondo tempo il Genoa parte a razzo e segna il 2-1 con il già citato Miretti, prima che il fischietto di Milano conceda un altro rigore agli ospiti, stavolta messo dentro da Piccoli. All’89esimo entra anche Balotelli (si era parlato molto del suo rapporto con Vieira), che si limita a pascolare per il campo senza incidere neanche lontanamente sull’esito della partita né su alcuna azione. L’ultima emozione un cartellino rosso tolto dal Var per un intervento di Viola con gamba altissima, che però non ha toccato direttamente le gambe dell’avversario.
Gilardino difeso dal mondo del calcio, Mutu: «Diventerà più forte» Capello «Scelta del Genoa inspiegabile»
L’ex attaccante del Milan dopo 12 partite di campionato aveva racimolato 10 punti in classifica, frutto di 2 vittorie, 4 pari e 6 sconfitte. Quattro punti sono arrivati nelle ultime due partite (vittoria sul Parma e pari contro il Como). In effetti non un pessimo ruolino. Da considerare è anche la storia di Gilardino al Genoa da allenatore: aveva sostituito Blessin e aveva portato il club subito in Serie A, per poi salvarsi tranquillamente dopo la cessione di Dragusin l’anno scorso.
Ha parlato così il suo ex compagno Adrian Mutu oggi allenatore:
«Fa parte della vita di un allenatore, ci sono passato anch’io. A volte nella vita un episodio così ti può portare qualcosa in più, analizzerà il suo periodo al Genoa e ovviamente diventerà più forte. Mi auguro Gila diventi un grande allenatore»
Così è intervenuto invece Fabio Capello a Gazzetta:
«C’è una certa facilità a cambiare, in barba a progettualità e coerenza. Confesso che certe scelte fatico a capirle… Ormai non mi sorprende più nulla (ride, ndr). A parte gli scherzi, Gila ha fatto un gran lavoro lo scorso anno e mi sembrava che nelle ultime settimane stesse riprendendo il filo dopo un inizio problematico, tra cessioni importanti sul mercato e tanti infortuni. Ma sono soprattutto le tempistiche a lasciarmi perplesso.»