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Il fantastico mondo dei giornali di Cairo, dove la protesta dei tifosi del Torino non è mai avvenuta

Corsera e Gazzetta dello Sport non si accorgono della marcia anti-presidenziale dei 5.000 tifosi granata. Damascelli: i giornalisti granata si sono ridotti al silenzio

Il fantastico mondo dei giornali di Cairo, dove la protesta dei tifosi del Torino non è mai avvenuta
Db Torino 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Urbano Cairo

Che belli i tempi di Luigi Barzini. Quando l’inviato era l’unica voce sul campo e i lettori non avevano alternativa: fidarsi della sua parola, solitario testimone della realtà. Essendo però la guerra di Crimea passata già da un po’, fa parecchio tenerezza la tigna (non si sa se transitiva –  per ordine diretto – o intransitiva, per attenzione dei carezzevoli giornalisti delle sue testate) con cui Urbano Cairo prova a nascondere i moti di protesta contro la sua presidenza del Torino. E’ coriaceo, gli va dato atto.

Ben prima che i pezzi su Torino-Monza andassero in pagina sui suoi come sugli altri giornali, i video dei 5.000 tifosi granata riuniti sotto lo stadio a rinfacciargli di tutto erano già in rete un po’ ovunque.

“Il popolo granata non tollera più la precarietà di classifica, ieri si è radunato fuori dallo stadio, urlando contro il presidente, striscioni, cartelli, voci rabbiose, inviti a vendere. Urbano Cairo ha evitato di assistere alla partita e di subire gli insulti della piazza”, scrive il Giornale con Damascelli. Ma la protesta è po’ ovunque. Sulla Stampa, su Tuttosport. I tifosi sono entrati in curva con un tempo di ritardo e hanno passato i restanti 45 minuti più recupero a prendersela con Cairo. Non che Torino-Monza fosse granché distraente, peraltro.

Ma è lo stesso Damascelli a scrivere che “Cairo gode di carezze dai fogli di proprietà nei quali i giornalisti granata scelgono il silenzio dinanzi all’evidenza”. Una (auto) segregazione palese. Basta sfogliare stamattina la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera. Sono paginate istruttive: non è censura, è negazionismo.

Il Corsera titola “Il Toro cambia marcia solo con le tre punte e la «scossa» di Njie”. Il pezzo è cronaca della partita, come usava negli anni 80 quando non vigeva la dittatura dell’highlight istantaneo. Dentro c’è un forzatissimo accenno alla crisi granata: “Il punticino muove la classifica, ma non riporta certo il sereno in entrambi i fronti. Il Torino ha vinto solo una delle ultime otto gare di campionato”.

La Gazzetta dello Sport al Torino dedica due pagine intere. Il titolone è Masina-gol lancia i granata, replica Djuric, il Monza si salva”. Ci sono le pagelle, c’è il boxino con la moviola. E la protesta? Boh, mai esistita.

Corriere e Gazzetta avevano ovviamente due inviati, sul campo. Giornalisti d’esperienza, professionisti. Entrambi non si sono accorti di 5.000 persone in dissenso fuori allo stadio. E non hanno visto la curva Maratona vuota per tutto il primo tempo.

Ci sarà pure lì fuori un tifoso del Torino ignaro come il famigerato giapponese nascosto nella foresta a guerra finita, che legge solo la Gazzetta o il Corriere, che non possiede una tv e una connessione ad internet. A questo punto perché limitarsi… facciamolo sognare: il Torino ha battuto il Monza, 3-0. E’ ancora imbattuto in campionato e guida la classifica con 7 punti di vantaggio su Napoli e Inter. Zapata è capocannoniere. E Cairo a gennaio potrebbe strappare Mbappé al Real. Il fantastico mondo di Rcs.

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