A Sky: «Vogliamo capire ancora meglio le idee dell’allenatore, abbiamo tantissime partite e c’è poco tempo per recuperare»
Ieri sera il Milan si è imposto per 3-2 a Bratislava, in casa di una squadra del tutto modesta ma che stava per dare non poche rogne alla settimana di Fonseca e dei tifosi. Ma si sa, questa è la (nuova) Champions. I padroni di casa hanno letteralmente zero punti in classifica, eppure sono stati pericolosi fino all’ultimo minuto. Proprio il primo gol è stato considerato dalla maggior parte degli addetti ai lavori come impensabile da subire per una squadra dal tasso tecnico del Milan e soprattutto con un allenatore che vi lavora da più mesi. Uno dei cardini del discorso non può che essere poi Rafael Leao, di gran lunga il giocatore più determinante del Milan nonostante gli alti e i bassi. Proprio il portoghese ha parlato ieri nel post-partita della sua situazione tra campo e panchina.
Leao: «Se Fonseca decide che devo andare in panchina…»
Di seguito quanto dichiarato dal portoghese nel post-gara.
«Secondo me questa partita poteva finire con più gol per quello che abbiamo creato. Dovevamo essere più cattivi sottoporta e loro hanno fatto due gol. Hanno preso fiducia in casa ma alla fine abbiamo creato di più. Questa vittoria è meritata.»
Come ti spieghi questi up e down del Milan?
«Abbiamo tante partite e poco tempo di recupero. Dobbiamo essere più cattivi e non lasciare certe occasioni. In queste competizioni deve entrare per vincere e far vedere all’avversario che lo fai dall’inizio alla fine.»
Sui momenti difficili:
«Adesso è tutto risolto. Fonseca sa che non mi piace andare in panchina ma se lui decide il contrario io sono sempre pronto per la mia squadra. Sono contento, il mister sta facendo un buon lavoro e vogliamo capire ancora di più le sue idee. I risultati arriveranno con il tempo.»
Quando Leao disse già in Portogallo: «È tutto risolto»
Così parlo riguardo a Fonseca dal ritiro della sua nazionale, dichiarando similmente che:
Fonseca?
«Sono cose che succedono. Non ho nulla contro l’allenatore. È una questione risolta. Non mi piace stare in panchina, mi piace sempre aiutare la squadra. Le decisioni le deve prendere l’allenatore. Sia in Nazionale che al Milan, io cerco di dare sempre il massimo per aiutare la mia squadra».
Sulle critiche di scarsa intensità.
«Chiaramente non sono d’accordo. Sto facendo grandi stagioni al Milan. La stagione è appena iniziata. Ovviamente non sono il giocatore perfetto, ci sono momenti in cui posso fare molto meglio, anche perché sono molto autocritico. Queste critiche non mi scuotono comunque. Ho persone nel Milan e in Nazionale che mi aiutano a crescere. Da un lato anzi, queste critiche mi aiutano, mi motivano a crescere in campo ancora di più».