La tennista squalificata per doping per un mese: «Il test ha mostrato un livello incredibilmente basso della sostanza proibita. Non ho potuto avere il controllo su ciò che è accaduto»
«Spero che questo video spieghi tutto». Inizia così il video pubblicato sui propri profili social da Iga Swiatek. Un video messaggio in cui spiega la vicenda che ha condotto la tennista numero due del ranking Wta alla squalifica di un mese per doping. «Voglio condividere con voi quella che è la peggior esperienza della mia vita. L’unico test antidoping positivo nella mia carriera, che ha mostrato un livello incredibilmente basso di una sostanza proibita di cui non avevo mai sentito parlare prima, ha messo in discussione tutto ciò per cui ho lavorato così duramente per tutta la mia vita».
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Swiatek: «Non ho potuto parlare per due mesi e mezzo»
La polacca prosegue:
«Non ho potuto parlare per due mesi e mezzo. Il 12 settembre ho scoperto che il mio campione antidoping raccolto un mese prima, alla vigilia di Cincinnati, era positivo. Ero scioccata, non riuscivo a capire. Ho provato un forte senso di ingiustizia, queste settimane sono state davvero caotiche e abbiamo strettamente collaborato con l’Itia. Ci siamo concentrati sulla melatonina che uso per i miei viaggi ed è venuto fuori che il prodotto che stavo usando era stato contaminato durante la produzione. Per me la melatonina è necessaria per viaggiare, senza quella non riesco a dormire. E avevamo bisogno di tempo per spiegare tutto. Dal 12 settembre sono stata sospesa e non ho potuto giocare in Asia per difendere il mio ranking. Ma ciò che contava di più per me era dimostrare la mia innocenza».
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«Non ho potuto avere il controllo su ciò che è accaduto»
«Ora mi è stata assegnata una sospensione simbolica di un mese: 22 giorni se ne sono andati, 8 ne mancano ancora. Voglio tornare a ciò che so fare meglio, giocare semplicemente a tennis. Giocare le Finals e la King Cup mi ha dato un sacco di emozioni positive, ho preso molta forza, dopo che questa situazione mi ha provocato tante notti insonni e pianti. La cosa più terribile è stata l’incertezza: sono grata ora alla mia famiglia e alla mia squadra, oltre alle persone che mi sono state vicine in ogni modo. A loro sono grata. Questa situazione mi ha colpito molto, voglio essere un esempio per le generazioni futuri e so cosa significa una situazione come questa: per questo vorrei che tutti capissero che non ho potuto avere controllo su ciò che è accaduto e non ho potuto evitare questo ciclo di eventi. Non ho fatto nulla di male, spero che mi siate vicini, perché senza i miei tifosi non avrei la forza di combattere ancora», ha concluso la Swiatek.