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Sainz: «Las Vegas? Ho chiesto scusa a Leclerc e lui ha fatto lo stesso con me»

Al CorSera: «Ero al 99% pronto e convinto di firmare il rinnovo (con la Ferrari) a dicembre-gennaio. Poi è successo qualcosa. Quando ho saputo la notizia non ci credevo»

Sainz: «Las Vegas? Ho chiesto scusa a Leclerc e lui ha fatto lo stesso con me»
Melbourne (Australia) 10/04/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlos Sainz

L’intervista di Carlos Sainz al Corriere della Sera. Il pilota Ferrari dall’anno prossimo passerà alla Williams, al quotidiano racconta gioie e dolori di questa esperienza a Maranello.

Sainz: «Ero al 99% pronto e convinto di firmare il rinnovo con la Ferrari»

Qual è la cosa più importante che ha imparato in questi quattro anni in Ferrari?
«Momenti incredibili, ho vinto per la prima volta in F1, quattro vittorie stupende che mi porterò con me per sempre. Ora posso dire non solo di essere stato pilota della Ferrari, ma di aver anche vinto. Mi sono divertito».

Sainz ricorda il giorno nel quale, quest’anno, le hanno detto che non sarebbe stato riconfermato per il successivo?
«Non uno, sono stati i giorni e le settimane più brutte della mia vita. Era completamente inatteso, ero convinto di rinnovare e i segnali che ricevevo dalla Ferrari andavano in quella direzione. Quando ho saputo la notizia non ci credevo proprio».

In coppia con Leclerc per quattro anni, non sono mancati gli attriti come a Las Vegas. Che cosa vi siete detti dopo?
«Ci siamo chiariti, abbiamo parlato anche due ore fa qui in Qatar. Come abbiamo sempre fatto, quando si raffreddano le cose e digeriamo l’episodio, voltiamo pagina».

Sembra una spiegazione diplomatica, come fate?
«L’adrenalina ti porta a fare cose che non faresti nei momenti normali. Quando te ne accorgi chiedi scusa o almeno ne discuti».

Charles le ha chiesto scusa?
«Io ho chiesto scusa a lui per le cose che mi riguardavano e lui ha fatto lo stesso con me».

Lei è stato compagno di Verstappen, Norris e Leclerc. Chi è stato il più difficile?
«Con Max c’è stata una rivalità, ma in quel team (la Toro Rosso ndr) volevano a tutti i costi creare dualismi come selezione per andare in Red Bull. Avevamo 17 e 20 anni, eravamo immaturi. Con Lando c’era rivalità, ma meno tensione. In Ferrari è stato diverso».

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In che senso?
«Con Charles lottavamo per le vittorie mica per gli ottavi posti. E contro uno competitivo come lui tutto diventa più grande e difficile da gestire. Per questo sono orgoglioso di come ci siamo comportati in quattro anni: una volta lui davanti a me, un’altra io. Quattro anni senza incidenti e casini, ma sempre vicinissimi in pista. Spero che un giorno questo verrà ricordato e apprezzato».

Fosse stato per Sainz avrebbe continuato a vita con la Ferrari?
«Io ero al 99% pronto e convinto di firmare il rinnovo a dicembre-gennaio. Poi è successo qualcosa, non so quando ha cominciato a succedere».

Si sente allo stesso livello di Leclerc. Anche di Hamilton? 
«Sono convinto al 100% che nel mio massimo stato di forma sono il migliore. È molto difficile battermi, l’esempio è il Messico. Devo migliorare nella costanza. Charles è stato più regolare ad altissimo livello, così come Hamilton».

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