Al momento il Psg è fuori dalla Champions ma il tecnico ostenta la solita presunzione: «Non guardo la stampa e quel che si dice all’esterno»
Luis Enrique è soddisfatto (beato lui): «Ho visto cose positive a Monaco (hanno perso col Bayern)
Prima della partita di sabato 30 novembre 2024, contro il Nantes, Luis Enrique ha tenuto una conferenza, dove ha riferito che quanto ha visto a Monaco gli è piaciuto. L’Équipe ha provato a dare un anticipo su quello che accadrà nel match: “Nonostante i risultati deludenti in Champions League, l’allenatore del Paris Saint-Germain resta più ottimista che mai per le prossime partite, compresa quella di Ligue 1 sabato contro il Nantes (ore 21)“.
La partita in Ligue 1 potrebbe bastare a preparare la Champions? Ecco cosa ha risposto Luis Enrique:
«Senza dubbio. Senza dubbio. Cosa potrebbe farti pensare che la Ligue1 non sia sufficiente? Guarda il Brest, il Lille e il Monaco (che stanno andando bene in Champions, ndr). Tutto intorno a noi è negativo ormai da parecchio tempo. Cerco sempre di vedere le cose in modo positivo. Basta questo domani (sabato), contro il Nantes, per ripetere i comportamenti che vorremmo vedere in Champions League».
Sulle difficoltà del Nantes:
«Dopo aver analizzato il Nantes, quello che vediamo è che ha meno punti di quelli che merita. Quando vedi tutto quello che hanno creato e sono arrivate una serie di sconfitte. Mi aspetto una partita difficile. Erano difficili da giocare l’anno scorso. Dobbiamo continuare ad accumulare vittorie e buone abitudini per preparare le prossime partite di Champions. Spero che mostreremo un volto ambizioso»
Luis Enrique ribadisce di essere fiducioso e di non dare troppo adito alla stampa
Prosegue l’intervista: «Mi sento molto fiducioso. La classifica Champions non è meritata, dovremmo avere nove punti. Mi piace quello che vedo, quello che ho visto a Monaco mi ha fatto piacere. Non basta vedere qualcosa di positivo, lo so. Possiamo migliorare sotto tutti gli aspetti, ma sono molto ottimista».
In caso di risultato positivo, il gruppo potrebbe ricevere una grande spinta:
«Ci sono sicuramente delle ripercussioni, anche se non guardo la stampa. Questo è tutto quello che si dice fuori. Siamo esseri umani. Ma mi attengo a ciò che credo che la mia squadra dovrebbe fare. È una situazione simile a quella dell’anno scorso. La nostra performance è migliore rispetto allo scorso anno. Eravamo una delle quattro migliori squadre d’Europa. Chi può dire se saremo in grado di qualificarci e mantenere lo stesso rango? È troppo facile aspettare che piova per dire che sta piovendo. Adoro prendere decisioni quando è necessario prenderle. Non ho problemi a correre rischi».
«Dici spesso che la tua squadra deve giocare un calcio molto particolare, che deve essere imprevedibile, ma questo non è in contraddizione con l’adattarsi sempre all’avversario?», conclude L’Équipe con un’ultima domanda. «No, no. Non mi sembra di adattarmi all’avversario. Il Bayern è probabilmente uno dei favoriti per la vittoria finale. Abbiamo applicato la stessa pressione del solito. Sto cercando di cambiare le cose, la squadra era affidabile, gli abbiamo messo le cose in difficoltà, non ho visto una squadra che ha dato così tanto fastidio al Bayern. Mi giudicano dai risultati, lo accetto, mi piaceva la mia squadra, siamo andati a Monaco per vincere, ma l’avversario ha avuto più successo. Per me ci sono stati più aspetti positivi che negativi. Tutte le sconfitte e le partite forniscono molte informazioni all’allenatore. Queste informazioni in futuro avranno un impatto sulle mie decisioni», risponde il tecnico spagnolo.
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