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Doping, può esistere la modica quantità? Se lo chiede il direttore della Wada su L’Equipe

«Oggi ci sono più casi perché i laboratori sono più sofisticati». Per L’Equipe i casi Swiatek e Sinner non sono paragonabili: il Clostebol è vietato, la Tmz no

Doping, può esistere la modica quantità? Se lo chiede il direttore della Wada su L’Equipe
Db Torino 14/11/2024 - Atp Finals / Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jannik Sinner

Doping, può esistere la modica quantità? Se lo chiede il direttore della Wada su L’Equipe

La tennista polacca Iga Swiatek è stata fermata dall’Agenzia Internazionale per l’integrità del Tennis (Itia) per un mese, dopo essere risultata positiva alla sostanza trimetazidina (Tmz), presente nella melatonina a bassi livelli. Anche Jannik Sinner aspetta il suo verdetto, dopo la positività per l’uso del Clostebol.

Sinner, Swiatek e i casi doping: interviene il direttore generale della Wada

L’Equipe riporta:

Il 22 settembre, Swiatek ha presentato ricorso contro questa sospensione provvisoria. Nel ricorso scrive che la melatonina che ha usato, venduta liberamente in Polonia, sarebbe stata contaminata da Tmz. Una spiegazione confermata dal tribunale indipendente e dalla Wada (Agenzia Mondiale Antidoping). L’Itia non si è opposta alla revoca della sospensione provvisoria, la tennista ha presentato ricorso entro il termine legale di dieci giorni dopo l’annuncio della sua sanzione. Ha così potuto partecipare al Masters Femminile e alla Billie Jean King Cup.

La sostanza potrebbe aver portato, in maniera blanda, a dare maggiore energia alla tennista, come dichiara il professor Gerard Dine:

La Tmz è usata per prevenire l’angina pectoris e il trattamento di vertigini o disturbi del campo visivo. «Si tratta di un prodotto testato solo su persone malate. Non c’è alcun dato scientifico che assicuri il miglioramento delle prestazioni. Molto alla lontana, possiamo immaginare che un atleta possa ricavarne un miglioramento della produzione di energia. Ecco perché la molecola è stata considerata potenzialmente dopante dalla Wada», ha dichiarato il professor Gerard Dine. Per difendersi, la Swiatek si è recata a un laboratorio di tossicologia, rilevando “tracce minime, meno di 10 nanogrammi nel barattolo di melatonina” di Tmz. 

E il direttore generale della Wada, Olivier Niggli, ha parlato proprio dei dosaggi delle sostanze:

«Oggi esiste un problema di contaminazione. Questo non significa che ci siano più casi del genere rispetto al passato, il fatto è che i laboratori sono più efficienti nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza. Le quantità sono così piccole che ci si può contaminare facendo cose innocue. La verità è che sentiamo un sacco di storie e capisco l’opinione pubblica che può arrivare a pensare che assumiamo di tutto. Con delle soglie così minime non avremmo visto tutti questi casi. Quello che dobbiamo comprendere è se siamo pronti ad accettare un microdosaggio e dove sia giusto fermarsi. Sicuramente creeremo un tavolo di lavoro».

Infine, L’Equipe si concentra anche sul caso doping legato a Sinner:

Con un numero 1 del mondo sotto minaccia di sospensione, il tennis sta attraversando un periodo a dir poco travagliato. Ma sarebbe un po’ troppo facile unire il caso di Sinner e quello della Swiatek. Se per il primo la contaminazione accidentale è stata riconosciuta con il Clostebol, in grado di stimolare la crescita muscolare, la sua presenza nel corpo rende un test antidoping positivo. Non è nulla di simile alla Tmz, i cui effetti dopanti non sono stati ancora dimostrati. Jannik aveva descritto un meccanismo di contaminazione che non ha convinto l’Agenzia mondiale Antidoping. Da lì la richiesta di sospensione di uno/due anni. 

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