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Ranieri mette Lampard e Pellegrini nella stessa frase: «ho avuto due fenomeni a centrocampo che segnano»

Ma noi lo perdoniamo. È durissima allenare a Roma, deve sperare che Lampard non lo quereli. La conferenza del tecnico giallorosso

Ranieri mette Lampard e Pellegrini nella stessa frase: «ho avuto due fenomeni a centrocampo che segnano»
Ni Napoli 24/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Claudio Ranieri

Ranieri mette Lampard e Pellegrini nella stessa frase sui centrocampisti che segnano (ma noi lo perdoniamo)

È dura la vita dell’allenatore, anche se ben remunerata. Quella dell’allenatore poi. Oggi Ranieri ha tenuto la conferenza stampa alla pre-vigilia di Roma-Atalanta in programma lunedì sera alle 20.45 all’Olimpico.

Ranieri alla Roma ha perso a Napoli e ha pareggiato 2-2 a Tottenham contro cui i giallorossi hanno disputato una buona partita. Tra le tante risposte ce ne ha colpita una. Quella alla domanda su Dybala e Pellegrini. Nella risposta, Ranieri ha messo nella stessa frase e per certi versi sullo stesso piano Lampard e Pellegrini definiti i due fenomeni che ho avuto nella mia carriera come centrocampisti che fanno gol. Lo perdoniamo: 1) perché gli vogliamo bene; 2) perché a Roma è davvero dura. Speriamo solo che Lampard non lo quereli.

Dybala lo gestirà in modo da farlo giocare 45-60 minuti piuttosto che 90 e rischiare di fargli saltare quella successiva? E per Pellegrini lo sta cercando di tutelare dal punto di vista mentale escludendolo da una partita come quella di Londra?

«Valuterò Dybala allenamento dopo allenamento. EÈun giocatore che può avere alcune problematiche, e io devo evitare queste problematiche. Quando si è acceso ha fatto delle cose meravigliose, ma devo valutare bene ogni volta. A Pellegrini ho detto che sta correndo come un pazzo perché sta sentendo il peso di questa situazione. Gli ho detto ‘Voglio che ti diverti, adesso stacchiamo la corrente, ti resetti e vedrai che più avanti tornerai il centrocampista che io conosco’. Io ho avuto due fenomeni nella mia carriera come centrocampisti che fanno gol: Lampard e Pellegrini. Lo critichiamo tanto, ma quanti centrocampisti fanno i gol che fa Pellegrini? Io devo aiutare la Roma, non so dire quanto durerà questa cosa, intanto sta ritrovando il gol in allenamento, è un ragazzo molto sensibile e molto introverso, soffre più di tutti per questa situazione. Ho letto che la colpa dell’esonero di De Rossi è sua, non è vero niente di niente, questo i tifosi lo devono saper.e Né Mancini, né Cristante, né Pellegrini hanno mandato via De Rossi. Anzi, hanno fatto i pazzi per farlo restare, bisogna che la gente sappia la verità.

Rivedremo la difesa a 3 contro l’Atalanta e due attaccanti di ruolo dietro a Dovbyk?

«Adesso dobbiamo parlare dell’Atalanta, è l’orgoglio di noi italiani, gioca in una maniera meravigliosa. Affrontiamo la terza squadra con questa filosofia: il Napoli, il Tottenham e adesso un’altra squadra che attacca sempre, complimenti al presidente Percassi perché l’Atalanta è una macchina perfetta, la perfezione non esiste, però oserei dire che è una squadra perfetta. Ma io nella mia squadra ho rivisto un barlume di luce, ho rivisto giocatori che vogliono intensamente qualcosa di positivo. In questo momento dobbiamo rendere i nostri tifosi orgogliosi di quello che riusciamo a fare. Non stiamo ancora bene fisicamente, non possiamo avere tutto e subito, ma le note negative che c’erano state a Napoli sono state recepite. Dobbiamo migliorare le preventive, ma abbiamo fatto bene contro il Tottenham. In questo momento possiamo vincere o perdere, ma dobbiamo avere questa visione, cioè rendere orgogliosi i nostri tifosi. L’Atalanta ti mangia, ma io non voglio che i miei giocatori vengano mangiati. Voglio vedere una gran bella partita, voglio fare questo davanti ai nostri tifosi: sono andati via prima nell’ultima partita all’Olimpico, invece io vorrei che escano dallo stadio dicendo ‘Finalmente hanno fatto tutto quello che dovevano fare’, al di là del sistema di gioco, che comunque è mobile».

Ranieri e Cuper che al Valencia si è trovato il lavoro già fatto

C’è già una base per costruire il nuovo progetto della Roma?

«Abbiamo dei giocatori, cerchiamo di riportarli alla loro bellezza, poi sarà il nuovo allenatore a dirci questo sì oppure questo no. Gli inglesi dicono che ‘Roma non è stata costruita in una notte’, calza a pennello. Noi siamo romani, quindi dateci un po’ più di tempo».

Abbiamo visto meno palle giocate indietro. Lei ha lavorato su questo punto?

«Io li costringo a giocare solo in avanti. Io sono tifoso del calcio, non solo della Roma. Quando vedo le partite in cui le squadre provano a fare gol, io sono contento. Quando vedo palla dietro al portiere io cambio canale. Quando da piccolo giocavo a basket, dovevi fare canestro in 30 secondi. L’altra sera contro il Tottenham è stata una partita bellissima, è questo che io voglio, la gente deve dire che abbiamo provato a vincere. Il primo anno che sono andato in Spagna, dopo il primo allenamento ho detto alla squadra che la porta avversaria era dall’altra parte. L’allenatore era Valdano, ma io non amavo quel tipo di calcio. Ho lavorato per chi è arrivato dopo di me, Hector Cuper è arrivato due volte in finale di Champions con tutti i ragazzini che avevo lanciato io. I tifosi pagano il biglietto e bisogna farli divertire».

Ranieri sulle strategie per l’Atalanta

«Come si batte l’Atalanta? Da giocatore e da allenatore nella mia carriera non ho mai visto il nome dell’avversario. Dico sempre, bussiamo e vediamo chi c’è dall’altra parte. Sono tutte solo squadre che ti vogliono battere. Il calcio è semplicità, la cosa difficile è farlo semplice».

Ha parlato del progetto dell’Atalanta, che è stato lungo ma vincente. E’ questo il tipo di progetto che vuole fare la Roma? Il prossimo allenatore sarà alla Gasperini?

«Noi ci rapportiamo sempre a quella che è la nostra visione. Adesso tutti i tennisti devono sembrare Sinner, e tutte le squadre devono sembrare l’Atalanta. L’Atalanta è un modello di vertice, con le sue caratteristiche, è diventata pina piano l’emblema dell’Italia. Hanno saputo costruire un modello dalla base, anche Gasperini non era andato tanto bene nelle prime partite, poi ha creato gioco e giocatori, Gasperini ha un grande merito e dobbiamo toglierci il cappello, facendo i complimenti a tutta la società».

Lei e Gasperini avreste meritato di vincere qualcosa in più in carriera?

«Gasperini sicuramente sì, io ho fatto il mio e sono super contento. Ognuno di noi sa quello che ha trovato nel momento in cui è arrivato in una squadra. Per cui sono super soddisfatto della mia carriera. Io e Gasperini siamo diversi? Perché non mi vedete dentro gli spogliatoi… Io sono un allenatore che cerca di fare il meglio con i giocatori che ho a disposizione, cerco di metterli nel loro ruolo migliore, chi è arrivato dopo di me non sempre ha fatto meglio di me, ho la presunzione di poter dire questo a 73 anni».

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