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Migliora tutto il Napoli eppure la sensazione è che la squadra sia ancora al 60%

Lukaku non sarà esplosivo come Osi, ma non perde un solo duello. Migliora la consapevolezza, la personalità e l’idea di essere una squadra.

Migliora tutto il Napoli eppure la sensazione è che la squadra sia ancora al 60%
Cm Torino 01/12/2024 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku-Saul Coco

FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 14° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2024-25

Tutti tifosi di Edo oggi. Conta solo questo.

Le notizie rassicuranti seguite ai momenti d’angoscia vissuti al Franchi, consentono di parlare anche di calcio giocato.

Di misura. Ancora una vittoria di misura.
Ma è il migliore Napoli mai visto finora.

E il risultato è bugiardo.
Altro che buona sorte.
Perché se Coco sviene per l’emozione a trenta centimetri dalla porta saranno problemi suoi.
Certo, quello che si divora è incredibile.

Ma sono incredibili anche gli interventi di Vanija – almeno tre – che negano per almeno tre volte il gol.

Vanija nega al Piedone un gol di tacco da trasferire al museo.
E poi nega il gol di testa a Trinità Kvara e poi allo scatenato Olivera.

Per vincere, basta uno Scott monumentale.

Non si ringrazierà mai abbastanza Percassi che – per l’appunto – ci beffò rubandoci quel fuoriclasse di Brescianini.

Scott arriva all’indomani della disfatta veronese.
Preteso con forza dal Feroce Salentino.

Aveva il compito di riempire il vuoto lasciato dal Signorinello Pallido.
Lui, che al polacco non somiglia per niente.
Meno tecnica.
Ma più forza fisica, più continuità, più vocazione al gol.
E soprattutto niente timidezze. Niente rossori.
Testa alta e consapevolezza di sé.
Uno così mancava dai tempi di Mareshark.

Ancora primi.
E tante note positive.

Le tante note positive del Napoli

Migliora la compattezza difensiva ormai alle soglie della impenetrabilità.

Migliora anche la duttilità. Schierarsi a quattro o a tre è indifferente.
Significativo l’ingresso di Spinazzola che sventola a Zambo il foglietto appena ricevuto dal mister.

Migliora la manovra d’attacco con maggiore varietà di proposte offensive.

Migliora anche Big Rom. Non sarà esplosivo come Osi, ma non perde un solo duello ed è sempre più prezioso come uomo-sponda.

Migliora la consapevolezza, la personalità e l’idea di essere una squadra.

Migliora tutto. Eppure la sensazione è che la squadra sia ancora al 60%

Ancora primi.
Ma ancora dopo mezzanotte il commento alla partita della capolista per la Domenica Sportiva.
Una cosa che qualcuno in quell’Azienda dovrebbe spiegare.

Dal gruppone di testa si stacca per ora l’Aquilotto di Ponte Milvio, che inciampa a Parma contro una squadra in giornata di grazia e un arbitro in giornata disastrosa.

Una girandola di episodi contestati.
Il Var annulla sistematicamente le decisioni del povero Zufferli che va letteralmente al manicomio.

Un eurogol di Rovella convalidato in campo e annullato dal Var.
Un rigore su Zaccagli prima assegnato e poi cancellato.

Insomma un casino che fa passare in second’ordine la bella prestazione della squadra di Pecchia, e le notevoli qualità dei giovani talenti Man, Haj e Del Prato.

La Vecchia acciaccatissima va a Lecce e sta quasi per vincere.
Ma viene raggiunta all’ultimo secondo dall’inzuccata di Rebic.

Giudizio sospeso.
Se gli ergastolani potranno ancora dire qualcosa in chiave scudetto bisognerà aspettare che l’infermeria si svuoti.

Rinasce intanto il Diavolo dalla nebbia di San Siro.
La difesa a cinque convince sempre di più e soprattutto convince Leao seconda punta.
E’ la serata di Rejinders che pare abbia segnato proprio due belle reti.
Dico così a fiducia, perché non si vedeva una mazza.

Comunque a sto punto una regolata il regolamento se la dovrebbe proprio dare.

Al Sinigallia assegnato un rigore per un fallo di mano di Paz mentre è in elevazione.
Motivazione: le braccia non sono attaccate al corpo.
E qui si rischia l’esilarante.
Secondo il regolamento un calciatore deve saltare come fanno i pinguini al Polo Sud quando gli lanci l’acciuga.

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