Il procuratore federale Chinè ascolterà il dottor Pulcini nei prossimi giorni. Al Messaggero ha rivelato: «Nel 2019 io non lo ritenni idoneo a giocare»
Questa mattina il Messaggero ha pubblicato un’intervista al dottor Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio. Nell’intervista Pulcini ha rivelato che un calciatore da lui ritenuto non idoneo adesso gioca in Serie A ed è un giocatore che “sta andando per la maggiore”. Queste parole hanno accesso un dibattito sulla sicurezza e l’idoneità dei calciatori professionisti. La Figc ha aperto un’inchiesta.
La Procura Figc apre un’inchiesta sulle parole di Ivo Pulcini
Secondo quanto riporta Sportmediaset, infatti, la Procura Figc ha aperto un’inchiesta formale. Il procuratore Chinè ascolterà nei prossimi giorni il direttore sanitario della Lazio
“La Procura della Figc ha aperto un’inchiesta sulle rivelazioni di Ivo Pulcini, direttore Sanitario della Lazio, che intervistato dal Messaggero in merito al caso Bove. Le sue rivelazioni riguardano una visita medica risalente al 2019 di un giocatore che ora si distingue nella massima serie del calcio italiano. In particolare, Pulcini ha affermato di non aver ritenuto quel calciatore idoneo a proseguire la carriera sportiva, un’affermazione che ha spinto la Procura della Figc ad avviare un’inchiesta formale“.
Caso Bove, il medico della Lazio: «In Serie A c’è un calciatore non idoneo a giocare»
In Serie A, in questo momento, gioca un calciatore “non idoneo”. Uno a rischio di avere problemi di cuore. Lo dice in un’intervista al Messaggero il professor Ivo Pulcini, l’espertissimo responsabile medico della Lazio. Ne parla ovviamente tornando sul grande spavento per Bove. Pulcini dice: “Nel 2019 io visitai un giocatore importantissimo, che adesso va per la maggiore e gioca in Serie A, ma io non lo ritenni idoneo a giocare a calcio”. Il suddetto giocatore, scrive il Messaggero, venne poi valutato in tre cliniche diverse perché la Lazio lo voleva a tutti i costi, ma niente. Chi è? Nell’intervista non si fa il nome.
Però Pulcini dice anche che spesso l’idoneità “dipende dalle valutazioni soggettive dei medici e dalla propria esperienza sul campo”.