La Lazio domina e vince 3-1. Il tecnico schiera la squadra B che ha certamente deluso (tranne Simeone) ma forse ha reso l’idea della forza della rosa
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Con undici Simeone forse sarebbe andata diversamente. Maluccio la fase difensiva del Napoli B.
Quando perde 3-1 e i tuoi avversari sbagliano anche un rigore, c’è poco da aggiungere. Il Napoli perde 3-1 contro la Lazio e saluta la Coppa Italia. Non è un dramma, almeno per noi. Anche dopo la sconfitta, condividiamo totalmente la decisione di Conte di giocarsi l’ottavo di finale con la squadra B (almeno fino al minuto 72 quando ci sono state le prime tre sostituzioni). Scelta condivisibile per vari motivi. Il più importante, a nostro avviso, è che la rosa del Napoli è buona ma non eccezionale, inferiore ad altre squadre. Conte probabilmente sente di poter affidamento su (diciamo) 14 calciatori di movimento. Insomma non ha due squadre e tre quarti come Marotta. E il campionato è lungo. Sa, e lo ha detto anche l’altro giorno in conferenza («siamo stati bravi e fortunati a non avere infortuni), che in caso di infortuni sarebbero dolori. Il Napoli è certamente in corsa per i primi quattro posti e poi al momento – essendo primo in classifica – anche per lo scudetto.
Detto questo, la partita è stata quasi a senso unico. E un po’ di delusione c’è. Almeno noi ci saremo aspettati altra garra da quelli che un tempo venivano allegramente definiti riserve. Ma probabilmente non è solo questione di garra. È questione di affiatamento, di qualità individuale. O ne hai, o non ne hai. Simeone ne aveva, è indubbio. Ha segnato il gol del pareggio e si è battuto come se avesse il fuoco addosso. Non è bastato.
Il Napoli ha sofferto maledettamente sulla propria fascia destra. Lungo quel corridoio è nato anche il rigore che Caprile prima ha provocato e poi però ha parato su Zaccagni. Dopodiché si è scatenato Noslin che ha segnato tre reti. Due nel primo tempo e una nella ripresa. In tutte e tre le occasioni la fase difensiva è stata tutt’altro che inappuntabile. Un paio di errori sono toccati a Raspadori che continua a essere in cerca di un ruolo. Anche Conte lo ha provato in posizione più arretrata e l’esperimento possiamo serenamente definirlo fallito. Simeone ha segnato il gol del momentaneo 1-1. Una fiammata d’orgoglio che si è rivelata illusoria.
Adesso il Napoli ha solo il campionato. Con questa rosa è certamente la condizione ideale. Anche se ora Conte dovrà motivare quelli che giocano meno e tenerli comunque sulla corda. È il suo lavoro.
Il Napoli esce dalla Coppa Italia. Diciamo che è stato un rischio ampiamente previsto. Qualcuno obietterà che la Lazio sta disputando un ottimo campionato, un’eccellente Europa League ed è nei quarti di Coppa Italia. La risposta, però, non bisogna darla adesso. Aspettiamo marzo-aprile. Nel frattempo domenica si torna al campionato: ancora Lazio ma al Maradona.