Il mondo interista ne è ossessionato. Due articoli fotocopia per sfogarsi dopo la sconfitta con la Lazio.
Il Giornale e Libero, il fronte (interista) del Nord soffre maledettamente Conte
I quotidiani del Nord, soprattutto quelli con un peso interista notevole, hanno un conto in sospeso con Conte che è odiato dagli interisti di qualsiasi latitudine. Lo temono come se fosse il diavolo. Ora che il suo Napoli ha perso in casa con la Lazio, provano a scaricare la tensione accumulata in questi due lunghi mesi in cui gli azzurri sono stati in testa alla classifica.
Il Giornale e Libero scrivono due articoli fotocopia, come se fossero stati partiti dalla medesima riunione di redazione.
Il Giornale lo titola “Conte, il Napoli e l’effetto Tafazzi della puntata unica”.
Libero adotta il suo stile popular: “Conte inizia a chiagnere Ma non ci casca nessuno”
Il senso degli articoli, che riportano alla memoria quelle riviste distribuite all’esterno degli stadi il giorno delle partite, è che il Napoli deve vincere lo scudetto (noi ce lo auguriamo eh).
Il Giornale esprime il concetto in modo più sfumato, si concede più spigolature. La prende alla lontana e parte soprattutto dalla Coppa Italia torneo che deve ringraziare Conte: non aveva mai ricevuto tanta pubblicità. Libero ci va giù più in stile bar sport.
Conte e la competizione unica
Scrive Il Giornale:
Chi si aspettava un ciuccio al galoppo davanti a tutti, come fu ai tempi di Spalletti, ora si trova con i conti che non tornano. Dea avanti di 2 punti sugli azzurri, Inter, Lazio e Fiorentina un punto dietro: tutte squadre che giocano le coppe, tutte squadre che hanno dimostrato di poter risucchiare Conte fuori dalla zona Champions, lui che invece gli infrasettimanali europei è costretto a
guardarli solo in tv.
Sta a vedere, insomma, che sapere di affrontare il Real Madrid (come farà stasera il Gasp) induca ad alzare l’asticella anche in campionato. Dove Conte non si sente affatto a disagio nell’indirizzare la totalità dei propri sforzi: scuola di pensiero (3 scudetti con la Juve, 1 con l’Inter, 1 Premier con il Chelsea) confortata dalla statistica di una carriera senza successi continentali. Certo, il Napoli
con il tricolore sul petto ha chiuso lo scorso campionato decima a -41 dall’Inter scudettata, ma scegliere Conte a 6,5 milioni l’anno (mercato estivo trattenendo Kvara, con in più Buongiorno, McTominay, Neres, Gilmour e il prediletto Lukaku) non esime il Napoli a puntare al bersaglio grosso
La classifica di A sta dicendo anche che l’Europa, più che togliere, dà: i fischi a Lukaku dopo la Lazio raccontano non solo delle difficoltà del belga, ma anche di un Napoli che sin qui ha nettamente il peggior attacco delle prime 7. Quelle che corrono in Europa e
che rischiano di farlo di più anche in campionato.
Più grossier Libero il cui articolo è tutto un riprendere le frasi di Conte sull’Inter, a partire da quella sulle due rose e trequarti. L’interismo è ossessionato da Conte. Anche Libero si sofferma sulla predilezione del tecnico per una manifestazione sola:
Questa visione magari porta uno, due o tre scudetti ma è da vecchio calcio, da entro-spacco-esco-ciao, da uno che vuole un «instant team» per consolidare questa skill nel curriculum. Ma non funziona più così.
Poi, impartisce una lezioncina (sempre ovviamente con frecciatine intinte nell’humus interista):
Nel calcio in cui Conte è tornato dopo oltre un anno sabbatico, il compito di un allenatore non è più vincere “qui e ora” ma costruire una squadra che duri nel tempo perché gli instant team creano buchi nei bilancio mentre la longevità ad alti livelli genera solidità finanziaria.
Ovviamente non poteva mancare il passaggio sugli otto undicesimi dello scudetto (ah se nelle scuole italiane si insegnasse la cultura sportiva). Il finale è dedicato alla campagna acquisti e ai 150 milioni spesi dal Napoli.