La Juventus deve trarre spunto dall’Inter, dove Marotta ha avuto un ruolo centrale nella gestione della società?

«Certamente, ma di Marotta ne esiste solo uno. Purtroppo, è stata una scelta sbagliata lasciar andare Marotta. Era un professionista di classe, con capacità tecniche e manageriali straordinarie. Non so se Giuntoli sia in grado di arrivare ad un così alto livello, ma essendo la Juventus una società quotata, deve rispettare regole più restrittive rispetto a molte altre realtà».

Lei conosce bene Conte: come mai è così nervoso in queste settimane?

«Conte è sempre stato una persona ambiziosa e determinata, forse anche troppo. Probabilmente passa 24 ore al giorno a pensare al lavoro, sacrificando anche il tempo per sé e la famiglia. Vuole sempre dimostrare di essere tra i migliori, e questo lo porta a essere teso e a chiedere molto sia a sé stesso che agli altri».  

Pensa che, dopo i 150 milioni spesi in estate, pretenderà ulteriori investimenti già a gennaio? 

«Se Conte è andato al Napoli, avrà sicuramente chiesto patti chiari e amicizia lunga a De Laurentiis. Il presidente sa che, per tornare ai livelli dello scudetto con Spalletti, deve investire. Conte è ambizioso e vuole avere i migliori giocatori per puntare in alto. Conte ha costretto De Laurentiis ad accettare investimenti ed una gestione più in ombra dello stesso presidente che, ahimè da juventino, ha reso il Napoli la squadra più accreditata a vincere lo Scudetto».