Difendere attaccando, il dominio al posto della paura: l’ennesimo manifesto politico. Però, con un secondo tempo così, non sono pochi tre cambi?
Le pagelle di Genoa-Napoli 1-2, a cura di Fabrizio d’Esposito
MERET. Il Napule ha un colossale colpo di sonno nel secondo tempo, come i pastori che attendono la nascita del Bambinello, e uno dei pochi a rimanere scetato è il giovane Meret che in versione Octopussy stronca i tentativi genoani con tiriaaggirro e teste vaganti. Certo, resta negato sui rilanci, ma stasera Meret è davvero eroico – 8
DI LORENZO. C’è il Napule di un inedito futbol bailado contiano e c’è il Napule orrifico, fermo ancora ad Halloween, della ripresa. In tutto questo l’Eurocapitano sospinge la destra ma è da una sua maldestra rimessa laterale che principia in modo grottesco il gol degli autoctoni – 6
RRAHMANI. Pinamonti, ripeto Pi-na-mon-ti, nel secondo tempo del Real Genoa fa ammattire sia lui sia Giovannino Gesù ma Amir è un resistente temprato dalla cabeza vincente dello zero a due – 7
JUAN JESUS. Da Spalletti in poi, l’Uomo Nuovo in panca è il quinto allenatore costretto a schierarlo. Certo, Giovannino Gesù non è più titolare, ma questo è l’indizio serio che forse Rafa Marin è messo peggio di Natan. In ogni caso tocca più di cento palloni, come Amir, ma assiste da lontano, come uno spettatore qualunque, al gol del predetto Pinamonti – 5,5
OLIVERA. L’intesa col profeta brazileiro suscita nuove meraviglie, ovviamente nel primo tempo. Nel secondo tempo purtroppo s’integra nella difesa azzurra alla viva al parroco – 6
ANGUISSA. Incarna il Napule Giano bifronte stasera. Nel primo tempo ricomincia da dove aveva finito in terra friulana. Dal terzo gol all’Udinese al primo al Genoa. Con la differenza non secondaria che la settimana scorsa il Napule aveva segnato bucando il centro, stasera i gol originano da sinistra, da un cross e da una punizione. Nel secondo tempo, invece, Zambo diventa uno Zombie che si perde una palla clamorosa nella terra di mezzo, preso alle spalle, senza dimenticare lo slalom del lusitano Vitinha che porta al gol rossoblù. Ergo il voto è la media tra i due tempi – 6
LOBOTKA. Sull’azione del gol genoano, il predetto Vitinha porta a spasso anche lui. Epperò il Caro Lobo fa una grande partita di fatica e di resistenza, mai rassegnato, con strenui corpo a corpo con gli avversari. Ovviamente c’è poi l’assist per la cabeza di Amir dello zero a due – 6,5
McTOMINAY. Corre sempre assai, più di dodici chilometri, ma parecchie volte a vuoto. Si riscatta nei cinque minuti di recupero quando il Napule nasconde la palla e Scott il Rosso caccia talento ed esperienza – 6
POLITANO. Il meglio lo dà subito, nei primi cinque minuti quando ricama due traiettorie da destra per Lukakone Nostro. Nel primo tempo la destra azzurra offende come la sinistra, indi nell’horror show della ripresa Na-Politano si stuta un poco alla volta. Forse andava sostituito prima – 6
SPINAZZOLA dall’87. Contribuisce alla Santa Melina del recupero – 6
LUKAKU. Finalmente abbiamo ammirato Lukakone Nostro elevarsi e inzuccare la pelota trafiggendo però la traversa e non la rete. Indi, subito dopo, una pedata sotto porta. Avanti così Romelu e non ti curar del fuoco amico – 6
SIMEONE dal 73’. Tanta ammuina, poi si perde nell’area avversaria quando è il momento di chiudere la partita – 5,5
NERES. Il profeta Neres continua a fare mirabilie, come la pelota morbida e precisa che mette in area per il flipper di Zambo dello zero a uno. Si concede anche vanitosi tacchi per dare slancio ai compagni. Tutto nel primo tempo, ma il voto resta alto – 7
KVARATSKHELIA dal 73’. L’anno scorso, a Genova, contestò Garcia per la sostituzione. Stavolta invece entra dopo l’infortunio e cerca di recuperare il tempo perduto a favore del profeta David. La foga è tanta e alterna cose buone a cappellate egoiste – 6
CONTE. La requisitoria sul secondo tempo è l’ennesimo manifesto politico di questo allenatore che sta rivoluzionando il modo di fare calcio a Napoli. Difendere attaccando, il dominio al posto della paura. Nessuno aveva mai parlato così chiaramente in faccia ai giocatori e ai tifosi. La fortuna va e viene e quando va via si rischiano lacrime amare. E questo Natale davvero poteva costarci lacrime napulitane. Sovviene dunque un interrogativo: perché la squadra ha fatto il contrario di quanto predicato da Conte nello spogliatoio tra primo e secondo tempo? Un indizio decisivo lo ha fornito il redivivo Garcia nell’intervista anti-aureliana. Ha detto infatti il franco Rudi che quando arrivò “inconsciamente i giocatori pensavano di rifare esattamente come l’anno prima: non funziona così”. L’indizio sta in quell’avverbio: inconsciamente. Questa squadra ha un’inspiegabile tara psico-calcistica sin dai tempi del doloroso triduo col Milan nell’aprile del 2023, nell’era Spalletti. Talvolta si spegne e forse non sa nemmeno lei perché. Si prendano le amnesie di Anguissa nel secondo tempo: parliamo di quello che è al momento il giocatore più in forma del Napoli. Com’è possibile? Forse una risposta è nella Grande Bellezza del primo tempo, mai vista sinora in questa stagione, e che forse ha generato troppe certezze “inconsciamente” nel riposo prima del secondo tempo. Detto questo, a Conte va rivolta una domanda: perché la rabbia e la delusione provate nella ripresa hanno provocato solo tre sostituzioni, perdipiù a partire dal 73’? – 7
ARBITRO LA PENNA. Bravo – 7