Senza di lui rischiava di proseguire la caduta libera del Napoli e di Adl. Ieri ha voluto dire di non illudersi, è dura tenere il passo di Inter e Atalanta
Conte a Napoli sta educando l’ambiente, ieri nel post-partita ha parlato ai tifosi (Gazzetta)
La Gazzetta, nell’editoriale di G. B. Olivero, analizza il post-partita di Antonio Conte e spiega la sua uscita:
Ogni partita, un messaggio. Ogni settimana, una lezione. Antonio Conte non sta sbagliando una mossa e infatti il Napoli è di nuovo in testa, in attesa degli eventi. Chi spiega l’alto rendimento degli azzurri con l’assenza di impegni europei finge di non voler capire quello che era accaduto a Napoli l’anno scorso e che rischiava di ripetersi se De Laurentiis non si fosse affidato a Conte. La settimana libera è sicuramente un vantaggio, ci mancherebbe, ma l’allenatore sta facendo qualcosa di inedito da quelle parti. Non si tratta solo di costruire dalle macerie una squadra competitiva, specialità della casa. Ma anche di guidare, diremmo quasi educare, tutto l’ambiente al gusto di una competizione serrata con quello che comporta: gestione dei momenti, nessuna concessione all’esaltazione o alla depressione, lucida analisi e chiarezza degli obiettivi da perseguire.
Conte avrebbe potuto dire quelle cose solo nello spogliatoio
Due settimane fa, dopo il ko casalingo contro la Lazio, il tecnico aveva detto di vedere il Napoli sulla strada giusta: serenità nella sconfitta. Ieri a Marassi ha apertamente criticato il secondo tempo dei suoi giocatori nonostante i tre punti: severità nella vittoria. Avrebbe potuto dire le stesse cose nello spogliatoio e limitarsi in sala stampa a un’analisi generale. Ma il messaggio, più che per la squadra, è per i tifosi e per la città: nessuno guardi solo i risultati, tutti mantengano la lucidità per valutare le cose.
Solo così il Napoli potrà lottare fino alla fine con la più forte del mazzo (l’Inter) e con la squadra che da più tempo porta avanti lo stesso progetto (l’Atalanta). Conte non ha l’abbondanza di Inzaghi e Gasp, la sua rosa non ha l’abitudine al successo di quella di Simone, il suo ambiente non ha lo stesso approccio disincantato ai risultati del popolo bergamasco.