Dopo circa 20 minuti, l’italoargentino si è accasciato a terra per un dolore alla coscia, costringendo Gasperini a sostituirlo con Zaniolo.
Dopo circa venti minuti dall’inizio del match tra Atalanta e Empoli, Gasperini è stato costretto a sostituire Mateo Retegui.
L’italoargentino si è fermato per infortunio muscolare e ha chiesto il cambio, toccandosi la coscia dopo uno scatto; al suo posto è entrato Nicolò Zaniolo. Risentimento muscolare al quadricipite per l’ex Genoa.
A fine primo tempo, la Dea è avanti 2-1.
L’infortunio di Retegui preoccupa il club, che chiuderà il 2024 affrontando sabato prossimo la Lazio all’Olimpico; successivamente, ci sarà l’Inter in Supercoppa (e l’eventuale finale qualora dovessero passare). Il tour de force continuerà quando a gennaio affronteranno Udinese, Juventus e Napoli, oltre a Sturm Graz e Barcellona in Champions.
Il guru Gasperini ha trasformato Retegui
So Foot racconta dell’avvicinamento dell’ex centravanti del Genoa ai bergamaschi:
“Alcuni dicono sia un caso, altri che era destino. Quest’estate a Mateo Retegui arriva un colpo di fortuna da Bergamo: Gianluca Scamacca, suo connazionale, si rompe i legamenti ed è costretto ad allontanarsi dai campi per almeno sei mesi. A meno di due settimane dalla ripresa del campionato, l’Atalanta fa una scommessa rischiosa prendendo l’italo-argentino”.
E il portale dà il titolo di “guru” all’allenatore:
“Luis Muriel, Duvan Zapata, Gianluca Scamacca, Marco Borriello, Jeda… Tutti questi attaccanti hanno attraversato i metodi di Gian Piero Gasperini, per uscirne trasformati. Come un guru, Gasperini è rinomato per la sua capacità di convertire i suoi (futuri) discepoli al suo culto di intenso pressing, marcatura individuale e transizioni rapide. Riesce a massimizzare il potenziale di un giocatore, ma sempre per il collettivo. Per un attaccante, è un enorme piacere, perché fai gol e guadagni fiducia. Se Mateo Retegui aveva già caratteristiche coerenti con lo stile di Gasperini, il tattico bergamasco vede importanti aree di miglioramento dalla sua parte. Correre, ma correre al fine di qualcosa di importante: questo è il requisito principale del tecnico”.