Il Corriere della Sera. Si rischia di finire in tribunale. I club che non lo hanno votato sono “sconcertati dalla fretta con cui si è autoproclamato”.
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Il Corriere della Sera racconta il primo giorno da presidente (eletto non proclamato) di Lega Serie A di Ezio Simonelli nel suo ufficio. Si comporta già da presidente con pieni poteri, ha scritto una lettera dove ricorda compattezza e interessi comuni, ma le sue “azioni più orientate allo scontro“.
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Club “sconcertati dalla fretta con cui Simonelli si è autoproclamato”
Scrive il Corriere della Sera con Monica Colombo:
“In una sorta di commedia dell’assurdo Ezio Simonelli, eletto presidente della Lega di A ma non proclamato, essendo in attesa di verifica dei requisiti di compatibilità con l’articolo 14 dello statuto, si è presentato ieri mattina in Lega. E, come primo atto nella nuova veste, ha cancellato il consiglio che avrebbe dovuto esaminare se realmente non si trova in una situazione di conflitto di interessi, a causa dei rapporti professionali che nutre con le associate o le capogruppo“.
Secondo quanto riporta il quotidiano, il neo presidente si è dimesso dalle cariche che ricopriva in Mondadori, Mediaset e Fininvest, cioè la holding a cui fa capo il Monza. Si tratta dei ruoli che potevano portare ad una incompatibilità con la carica di presidente di Lega
“Per il dirigente la rinuncia ai ruoli nei collegi sindacali delle succitate società viene considerata una mossa sufficiente per poter risolvere il nodo dell’ineleggibilità. Si sente forte dell’appoggio di 14 club e dell’ufficializzazione della sua elezione firmata da Luca Percassi, vicepresidente di Lega, lo scorso sabato. Perciò non ritenendo necessario produrre ulteriori auto-certificazioni sulla sua indipendenza, ieri mattina ha varcato la soglia del palazzo. Ha salutato Paolo Bedin, neopresidente della Lega di B e si è intrattenuto con Luigi De Siervo, l’ad la cui riconferma verrà votata il 10 gennaio. Poi ha inviato una lettera a tutte le società rammaricandosi di non aver incontrato i vertici nel giorno della fumata bianca e ha ricordato loro l’importanza di una lega compatta e non divisa da interessi personali. Parole che accompagnano però azioni più orientate allo scontro“.
Per le società che hanno appoggiato Simonelli la questione è chiusa. Per le altre non proprio. I club che non lo hanno votato sono “sconcertati dalla fretta con cui il manager si è autoproclamato, senza attendere gli accertamenti istruttori già decisi nell’assemblea di venerdì scorso, richiedono una dichiarazione completa che attesti la mancanza di rapporti con le associate, una disclosure che faccia riferimento anche all’attività di commercialista: c’è già chi è pronto a chiedere il rispetto dello statuto in ogni sede giudiziaria. Il livello di conflittualità è altissimo, altro che spirito natalizio“.