Al Corsera: «Quando ho scelto io di rompere una relazione, ho avuto tutti contro. Fossi stata un uomo, sarebbe stato diverso»
Federica Pellegrini: «Le donne vengono sempre sminuite. Quando sono loro a decidere, sono delle stronze».
Qualche risposta di Federica Pellegrini nella bellissima intervista al Corriere della Sera, a firma Aldo Cazzullo e Arianna Ravelli.
Giorgia Meloni le piace?
«Con lei ho più che altro una forte solidarietà femminile. Credo non sia facile gestire quel ruolo da donna; anche io, nel mio piccolo, l’ho provato. Spero che una donna faccia grandi cose per le donne. Ma da questo punto di vista direi che possiamo migliorare ancora molto».
La storia di Giulia Cecchettin l’ha colpita?
«Sì, tantissimo. Il padre mi ha chiesto di entrare nella Fondazione. Quando è stata uccisa ero incinta di mia figlia. Quella tragedia mi ha portato a pensare al patriarcato, a quante volte le donne vengono sminuite. È successo anche a me».
A cosa si riferisce?
«Quando ho scelto io di rompere una relazione, ho avuto tutti contro. Fossi stata un uomo, sarebbe stato diverso».
Pensa mai che se avesse vinto quella medaglia a Rio la sua vita oggi sarebbe completamente diversa? Avrebbe sposato Filippo Magnini, avrebbe smesso di nuotare nel 2016.
«Sì, tutta la mia vita sarebbe cambiata. È stata la mia sliding door. Con una medaglia a Rio, mi sarei ritirata. Non sono sicura che avrei sposato Filippo, anche se gli avevo già detto di sì. Posso dire che se fossimo andati avanti ci saremmo fatti molto male. Quindi forse è andata bene così».
Perché è sicura che vi sareste fatti del male?
«Con Filippo sono stati sei anni importanti, belli e molto difficili. Lui ha fatto tanto male a me all’inizio, io l’ho fatto a lui alla fine, perché non ero sicura».
Magnini la tradiva?
«Sì, l’ho scoperto due volte. La prima ha lasciato il vecchio cellulare a casa e ho letto i messaggi».
E la seconda?
«Gli ho mandato un paparazzo. Con l’incarico di tenerlo d’occhio a Pesaro, sotto casa sua. Avevo dei sospetti, e avevo ragione: si vedeva ancora con la sua ex ragazza. Ma ho perdonato: finché sono innamorata tendo a farmi andare bene tutto. Quando mi stufo, però, è finita».
Prima di Magnini c’era stato Luca Marin. A Laure Manaudou lei rubò il record del mondo, l’allenatore, Philippe Lucas, e il fidanzato. Marin, appunto.
«No, l’allenatore no (Federica Pellegrini ride), la Manaudou aveva già smesso di lavorare con Lucas! E anche con Marin si erano già lasciati. Laure e io siamo in ottimi rapporti, ho pure partecipato al docufilm sulla sua vita».
Manaudou lancia l’anello di Marin in piscina davanti a tutti. Inizia una specie di soap opera.
«Per la prima volta, il nuoto ebbe le prime tre pagine della Gazzetta dello Sport… Luca aveva un carattere molto difficile, doveva far vedere in pubblico che era l’uomo, usava parole pesanti, prevaricatorie. Io soffrivo, ma ero innamorata, cercavo di trovare il bello. Poi però mi stufo».
Mondiali di Shanghai 2011. Marin la scopre in camera con Magnini e cerca di buttare giù la porta. Come andò?
«Non farei il plastico tipo delitto di Cogne da Vespa, però insomma per andare da Filippo dovevo passare davanti alla camera di Luca. Lui mi vide dallo spioncino. Luca e io ci trascinavamo da un po’, la mia intenzione era stare nel limbo fino a dopo i Mondiali, per poi lasciarlo, però mi ha beccata prima. Purtroppo questa vicenda ha coinvolto tutta la Nazionale, che si è schierata, che strano, dalla parte del maschio. Anche quelli che avevano visto come Luca si era comportato con me. Ma se è la donna a decidere, è una stronza».