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Haaland sbaglia il rigore del 2-1 in City-Everton – VIDEO

Il City sta rispettando alla lettera la legge di Murphy. «Se qualcosa può andare storto, lo farà». Il norvegese si lascia ipnotizzare da Pickford che para il suo “tiretto”

Haaland sbaglia il rigore del 2-1 in City-Everton – VIDEO
Everton's English goalkeeper #01 Jordan Pickford saves a penalty from Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland during the English Premier League football match between Manchester City and Everton at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on December 26, 2024. (Photo by Darren Staples / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /

Al peggio non c’è mai fine. Il City sta rispettando alla lettera la legge di Murphy. «Se qualcosa può andare storto, lo farà». Se al City viene fischiato un rigore a favore, e sul dischetto si presenta Haaland, uno degli attaccanti più forti al mondo, state sicuri che lo sbaglierà. Così è stato contro l’Everton. Sul punteggio di 1-1, Haaland ha sui piedi la palla del 2-1. Ma si fa ipnotizzare da Pickford, portiere dell’Everton e della nazionale inglese, che para il “tiretto” del norvegese.

E dire che il City era passato in vantaggio. Era troppo bello (per Guardiola) per essere vero. E così dopo 20 minuti arriva il pareggio dei Toffees. La partita non è finita.

Il City gioca come una squadra che odia il calcio. Perde da mesi sempre allo stesso modo (Guardian)

“Immagina di dover essere i giocatori del City. Immagina di non riuscire mai a staccarti da Guardiola, di vivere la vita di Pep ogni giorno di ogni settimana. Immagina di essere Pep”. E’ un incubo nel quale Barney Ronay si incunea con meravigliosa cattiveria, per il Guardian. È il pezzo definitivo sulla crisi del Manchester City.

Ronay scrive che c’è come una “mancanza di qualsiasi senso di lotta, disperazione o persino di una vera variazione. Hai perso. Perdi di nuovo. Perdi nello stesso modo. Dopo undici partite e otto sconfitte, nessuno, a parte i giocatori, ha davvero idea di come o perché il City sia stato ridotto a quello che è ora”.

Come descrivere questa anti-energia? Guardare questo City è come guardare una squadra che odia il football giocare come una squadra che lo ama. Seguire gli incantesimi di possesso palla tortuoso è stato come guardare un robot aspirapolvere che sobbalzava in una stazione ferroviaria giapponese. Ordinato, controllato, ma anche casuale e inutile”.

La novità è che adesso gli avversarsi si divertono a giocare contro il City. Quasi li sfottono, come John McGinn che “percepisce Ilkay Gündogan avvicinarsi e praticamente spinge fuori il suo sedere, facendo twerkare Gündogan sui talloni, prima di andarsene via con la palla”.

E Guardiola? Beh lui “cammina a grandi passi sulla linea di fondo come uno Jedi diretto a un funerale”. Esempio: Grealish. Che “è stato ridotto a una specie di vuoto tattico. Anche un allenatore campione ha dei punti ciechi. L’incapacità di portare qualcosa di nuovo da Grealish sembra parlare del modo più ampio in cui Guardiola ha affrontato l’attuale crollo. Di sicuro continuano ad accadere le stesse cose”.

I problemi del City possono sembrare semplici calcoli tattici in momenti come questi. Innanzitutto, la mancanza di pressione a centrocampo, che lascia tempo agli avversari di scegliere un passaggio. Aggiungi una linea alta. Aggiungi la mancanza di ritmo difensivo per coprirla. Più un allenatore che si rifiuta di compromettere il metodo. Ora c’è una formula per battere questa squadra”.

Sono state fatte delle scelte strane lungo il cammino. Erling Haaland è l’unico giocatore d’attacco del City in questo momento. Haaland è il TikTok del calcio, il gioco ridotto al suo elemento più appetitoso e letterale. Cercare di riorganizzare una squadra attorno a lui è come cercare di costruire un’intera canzone attorno a un assolo di flauto nasale di 15 secondi. Vedere Guardiola provarci è un po’ bizzarro”.

“Il City moderno è sempre stato un progetto freddo. Soldi più talento più intelligenza più riserve senza fondo hanno creato una serie di successi semi-garantiti, liberati da spigoli, una macchina progettata per vincere. Cosa succede quando il mondo si intromette? Qualcosa che assomiglia un po’ a questo, a quanto pare”.

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