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Rosetti: «Il Var a chiamata stravolgerebbe il calcio, siamo lontani dall’introduzione del tempo effettivo»

A La Stampa: «Cos’è per me il Var? Argentina-Messico del Mondiale 2010; Tevez segna in fuorigioco e convalido il gol per errore. Rigorini in Italia? La Serie A è vicina alla media Champions».

Rosetti: «Il Var a chiamata stravolgerebbe il calcio, siamo lontani dall’introduzione del tempo effettivo»
Db Bologna 16/06/2019 - Europeo Under 21 Italia 2019 / Italia-Spagna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Rosetti

Il capo arbitrale della Uefa, Roberto Rosetti, ha rilasciato un’intervista a La Stampa in cui ha chiarito la sua posizione sull’introduzione del Var a chiamata.

Rosetti: «Il Var a chiamata stravolgerebbe il calcio»

Var sì, Var no…

«Spegnere la Var è impensabile. Immaginiamoci cosa sarebbe il calcio se cancellassimo tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni: un caos».

Forse a chiamata…

«Il gioco del calcio è sacro: fluidità, ritmo, vive di dinamiche e imprevedibilità, di interpretazioni soggettive delle regole. Nelle competizioni europee abbiamo un intervento Var ogni 3 partite, ogni situazione viene analizzata. Siamo sicuri che la fluidità del gioco non verrebbe intaccata se gli allenatori o i capitani avessero la possibilità di chiamare l’intervento due volte a partita?».

Se ne potrebbe quindi fare un uso tattico…

«Potrebbe accadere, per spezzare l’inerzia di una gara e il ritmo dell’avversario. Potrebbe generare più equivoci che chiarezza. L’eventuale novità modificherebbe anche l’utilizzo del Var come lo conosciamo: palla agli allenatori o ai capitani, o palla alla chiamata come da protocollo attuale. Tutte e due insieme stravolgerebbero il calcio».

Del tempo effettivo cosa ne pensa?

«Su questo aspetto siamo lontani da una possibile introduzione: non si sposa con i tempi del calcio».

In Qatar le gare duravano anche dieci/quindici minuti in più…

«Sono anni che lavoriamo sulla velocizzazione della ripresa di gioco. Arbitri proattivi, meno pause, più ritmo ed emozioni».

Cos’è per lei la Var?

«Per me è Argentina-Messico del Mondiale 2010; Tevez segna l’1-0 in fuorigioco. Tutto il mondo può rivedere quello che io non posso. E’ stato un errore e tornai quindi a casa… credo la finale sarebbe poi toccata a me».

E’ vero che in Italia si danno rigori che in campo internazionale non fischiano?

«Per noi il rigore è qualcosa di serio, che comporta una chiara azione fallosa commessa dal difensore. La Serie A ora si è avvicinata alla media Champions degli ultimi anni, con Rocchi c’è un confronto continuo».

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