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Deschamps lascia la Francia nel 2026. Lo ha detto adesso per evitare l’attenzione mediatica sulla nazionale (l’Equipe)

L’ha detto adesso per evitare di infestare i prossimi raduni nazionali. Didier vuole il suo “the last dance”, un impresa gloriosa con un gruppo ringiovanito

Deschamps lascia la Francia nel 2026. Lo ha detto adesso per evitare l’attenzione mediatica sulla nazionale (l’Equipe)
France's coach Didier Deschamps looks on during the Qatar 2022 World Cup semi-final football match between France and Morocco at the Al-Bayt Stadium in Al Khor, north of Doha on December 14, 2022. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

Se il nome di Zidane è balzato in cima alla cronaca sportiva francese è perché Deschamps non sarà più ct della Franca dal Mondiale 2026. L’Equipe ripercorre la sua carriera, da giocatore e da allenatore. E in questo suo ultimo percorso professionale ha maturato l’idea di interrompere la carriera da ct.

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Deschamps l’ha detto adesso per evitare di infestare i prossimi raduni nazionali

Scrive l’Equipe:

Già quest’estate, durante gli Europei in Germania, il boss dei Blues aveva confidato in privato, tra il serio e il provocatorio, che non sarebbe andato oltre il 2026. Il 1° settembre aveva dichiarato anche a Téléfoot: «No. Non voglio continuare per il gusto di continuare. Non è una forza trainante per me. Un rinnovo? Non è una cosa di cui parlare adesso, ho un contratto fino al 2026, non si discute». E non ce ne saranno. In ogni caso, quando Noël Le Graët, allora presidente della Federcalcio, firmò la proroga di quattro anni, dopo i Mondiali del 2022, aveva abbastanza chiaro in mente che sarebbe stato l’ultimo. Questa volta Deschamps ufficializza il suo addio“.

Probabilmente Dechamps si è esposto così tanto e così presto per allentare la pressione sulla nazionale francese e provare a creare una sorta di impresa, il suo “last dance” sulla panchina del proprio Paese.

L’allenatore, però, non è sordo alle osservazioni sulla necessità di rinnovamento che ritorna come una litania, sull’usura del tempo, che lo spinge anche a voler tutelare un po’ di più il suo gruppo. Senza questo attenuare le sue ambizioni. Avendo stabilito chiaramente una data di fine della sua storia con la nazionale, intende renderla il più gloriosa possibile e lasciare al suo successore un gruppo in un nuovo ciclo, una nuova dinamica“.

In un certo senso, annunciando che non sarà più ct, riduce l’attenzione mediatica attorno alla selezione e ignora tutte le domande che potrebbero infestare i prossimi raduni“, aggiunge il quotidiano che poi conclude:

Vuole concentrarsi solo sul suo gruppo, talentuoso ma ringiovanito, determinato ma meno esperto di prima, per aiutarlo a raggiungere l’obiettivo 2026“.

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