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Ultras Inter, Inzaghi: «ho agito da intermediario col club per i biglietti. Scrissi a Ferdico: “il mio l’ho fatto”»

Pagina del Fatto: «speravo che la questione si sarebbe risolta positivamente, avevo bisogno dell’incitamento dei tifosi per la finale a Istanbul»

Ultras Inter, Inzaghi: «ho agito da intermediario col club per i biglietti. Scrissi a Ferdico: “il mio l’ho fatto”»
Db Milano 06/11/2024 - Champions League / Inter-Arsenal / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Ultras Inter, Inzaghi: «ho agito da intermediario col club per i biglietti. Scrissi a Ferdico: “il mio l’ho fatto”»

Il Fatto quotidiano dedica una pagina alle deposizioni alla Procura di Inzaghi e Calhanoglu nell’inchiesta sugli ultras dell’Inter.

Scrive il Fatto quotidiano:

Prima l’allenatore dell’inter, Simone Inzaghi, e poi Hakan Calhanoglu, uno dei giocatori simbolo della seconda stella, passato dal rossonero al nerazzurro non senza polemiche e insulti, confermano i loro rapporti con i capi del direttivo della curva Nord arrestati lo scorso settembre per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Contestazioni penali delle quali sia il mister sia il centrocampista erano all’oscuro. Due verbali, quelli depositati dalla Procura con la richiesta di giudizio immediato, che raccontano la stessa storia di relazioni pericolose. Nessun rilievo penale, sia chiaro. E però molti contatti e incontri, spiegati da entrambi, sentiti come testimoni.

Inzaghi il 9 ottobre a domanda della Mobile: “Ha agito da intermediario con la società Inter (…) per le richieste di Marco Ferdico avanzate in tale conversazione telefonica?”. Risponde: “Sì, ricordo che dopo la telefonata, a tavola ne ho parlato con qualcuno della dirigenza (…) ero speranzoso del fatto che si sarebbe risolta positivamente la questione, poiché avevo bisogno dell’incitamento dei tifosi per vincere la finale a Istanbul (…). Ho inviato un messaggio a Marco Ferdico, dicendogli, che il mio l’avevo fatto”. Inzaghi conferma una intermediazione, già emersa in un’intercettazione tra lui e il capo ultrà Ferdico e nella quale il tema era quello dei pochi biglietti che la società aveva messo a disposizione per la curva in vista della finale di Champions in Turchia. Come andrà la trattativa è noto: i rubinetti si aprono e la Nord incassa oltre mille biglietti che frutteranno al triumvirato Ferdico-bellocco-beretta centinaia di migliaia di euro.

“Irrituale”. Così la stampa italiana ha normalizzato la telefonata tra Inzaghi e il capo ultras

Come la stampa italiana ha normalizzato la telefonata tra Inzaghi e il capo ultras.

Vi proponiamo il corsivo di Fabrizio d’Esposito su Millennium il mensile del Fatto quotidiano diretto da Peter Gomez. D’Esposito torna sulla telefonata tra Inzaghi e il capo ultras dell’Inter e soprattutto sul comportamento dei medi italiani.

Scrive d’Esposito:

Splendori e miserie di un aggettivo, per citare un inarrivabile ricamo di Fruttero & Lucentini sul linguaggio del cretinismo italiano. L’aggettivo è cruciale per dare forma a un fatto. Può esaltare o ridicolizzare, condannare o assolvere. Una telefonata “irrituale”, per esempio. È stata definita così la telefonata tra Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, e il capo ultrà nerazzurro Marco Ferdico finito in galera nell’inchiesta milanese “Doppia Curva”. Per i vertici ultrà di Inter e Milan c’è l’accusa di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa. La telefonata è del maggio 2023, alla vigilia della finale di Champions League tra Inter e Manchester City. Il capo ultrà minaccia lo sciopero del tifo perché vuole più biglietti dalla società e l’allenatore promette di attivarsi. Una telefonata del genere dovrebbe essere definita inopportuna, scandalosa, vergognosa. Invece no. L’aggettivo “irrituale” ha consentito alla maggior parte di quotidiani e media sportivi di normalizzare il fatto per proteggere l’allenatore nerazzurro, tipico atteggiamento di quel mondo del calcio rimasto fermo all’omertà della Prima Repubblica politica.

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