Per il manager toscano è il terzo mandato da ad della Lega Serie A. Per quanto riguarda il discorso sul compenso di De Siervo, si è deciso di rinviare la discussione
Luigi De Siervo è stato rieletto amministratore delegato della Lega Serie A con 17 club che hanno votato a favore di una sua conferma. Tre le schede bianche.
Il quorum era di 11 voti, visto che si trattava della terza votazione. Per quanto riguarda il discorso sul compenso di De Siervo, si è deciso di rinviare la discussione. Per il manager toscano è il terzo mandato da amministratore della Lega Serie A, la prima volta è stato eletto nel 2018 e poi confermato nel 2021.
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De Siervo: «Prezzi della Serie A prima erano troppo alti, ora troppo bassi. Erano sbagliati prima»
L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo è tornato a parlare della pirateria «Il fenomeno della pirateria fino a quattro anni fa non veniva nemmeno monitorato e grazie a Fapav abbiamo inserito nelle analisi sulla pirateria anche il comparto audiovisivo-sportivo»
La Lega ha ufficializzato un nuovo passo in avanti nella battaglia al “pezzotto, tramite un accordo con Meta, il gigante dei social network: «La strada e il percorso è questo. Meta ha avuto l’intuizione di essere la prima, sono convinto che altre seguiranno questo esempio»,
De Siervo poi ripercorre il lavoro svolto in questi ultimi mesi: «Tutto è partito in maniera anche un po’ naif, con la campagna “La pirateria uccide il calcio”, ma il percorso complesso è arrivato finora riuscendo a creare un mood diverso, siamo riusciti a ottenere la legge più avanzata nel mondo, ottenendo una votazione all’unanimità dal Parlamento. Questa è stata la prima fase, nella seconda fase ora siamo arrivati a dover condividere partner tecnologici come Meta una visione prospettica condivisibile su questo tema. Che non riguarda solo la Serie A, ma anche di altri media e sport anche a livello internazionale».
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Secondo De Siervo si cominciano a vedere i frutti del lavoro fatto: «Si iniziano a vedere i primi segnali di conversione da illegali a legali, ma la svolta ci sarà nella misura in cui, mi auguro da qui a qualche settimana, si possa arrivare a imputare le prime multe verso gli utenti finali. Ci aspettiamo le prime migliaia di sanzioni, sarà l’inizio di un processo più ampio di conversione. Pensiamo positivo, è un lavoro di mesi delle forze dell’ordine. La multa per gli utenti arriva come un messaggio forte e chiaro. Le Procure avevano l’impressione di fare una azione troppo aggressiva, ma il nostro è un Paese in cui finché sbagli non smetti.
Quello che sicuramente favorisce il diffondersi del “pezzotto” sono gli alti prezzi della Serie A: «La politica dei prezzi è un elemento tra i più complessi, ci sono delle promozioni per un periodo breve. Sono le classiche politiche che hanno tutti i singoli settori per agganciare il cliente. Il lavoro vero che stiamo svolgendo è che questi prezzi siano troppo bassi, altrimenti non si tutela chi è rimasto sempre nella legalità. È una dinamica propria non solo della Serie A e del calcio. C’è un dialogo quotidiano sull’offerta, non per tenerla più alta ma per mantenere un’equità complessiva. Il tema è tornare a riportare in ambito legale una quota significativa di quei 2 milioni di pirati che vengono stimati. È un elemento progressivo, fino a sei mesi fa si narrava che il prezzo è troppo alto, ora che è troppo basso. La verità sacrosanta e l’ho sempre sostenuto è che il prezzo sbagliato era prima, il calcio è stato svenduto nel corso degli ultimi 15 anni perché serviva per vendere altri servizi più o meno trasparenti. Il tema è legato all’esplosione dei costi delle altre competizioni».