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Delusione Berrettini agli Australian Open: eliminato al secondo turno e penalizzato da una decisione arbitrale

Contro Rune, il Var è intervenuto per un grave errore della giudice di sedia; la situazione ha penalizzato Berrettini, che ha dovuto rigiocare un punto che era ormai suo sul 40-40.

Delusione Berrettini agli Australian Open: eliminato al secondo turno e penalizzato da una decisione arbitrale
Italy's Matteo Berrettini reacts after losing a point against Italy's Jannik Sinner during their men's singles second round tennis match on the third day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 3, 2024. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Agli Australian Open Matteo Berrettini ha perso contro Holger Rune al secondo turno 6-7, 6-2, 3-6, 6-7. Tuttavia, ci sono state polemiche per l’arbitraggio del match, in particolare riguardante un episodio fondamentale.

Berrettini eliminato al secondo turno, penalizzato da una decisione arbitrale

Il Var è intervenuto per un grave errore della giudice di sedia Louise Engzell; la situazione ha penalizzato Berrettini, che ha dovuto rigiocare un punto che era ormai suo.

Nel secondo set, infatti, sul 2-0 per il tennista romano e 40-40, Rune è riuscito a toccare la pallina a rete con la punta della racchetta; qui Berrettini doveva chiudere il punto con un tocco facile, ma l’arbitra ha fermato il gioco chiamando il doppio rimbalzo, perché convinta che il danese avesse colpito la pallina in ritardo. Rune ha chiesto così l’aiuto del Var e dopo diversi minuti, è arrivata la decisione definitiva: il tocco di Rune era regolare e quindi la chiamata era sbagliata.

Un errore grave perché alla Engzell sarebbe bastato aspettare, in quanto la pallina era nella disponibilità di Berrettini. Il punto si è dovuto quindi rigiocare e il danese ha portato a casa il game.

Il tennista romano: «Mi sono allenato molto sulla risposta, in Davis ho applicato un metodo che ha funzionato» (Repubblica)

«Col team ci siamo concentrati su tanti piccoli particolari che si potevano migliorare. Intanto, la risposta al servizio: una serie di accorgimenti tecnici per cercare di essere più reattivo. Un metodo che ho già applicato a Malaga in Davis, e si sono visti i risultati. Poi, è vero: il servizio».

Il calendario è sempre più intenso…

«Pure troppo. Una grande scelta di tornei, mi piacciono tutti: mettetevi nei panni di un giocatore che ha avuto tanti problemi e vorrebbe spaccare il mondo. Stop. Non facciamoci ingolosire dalle occasioni. Un passo alla volta. Dovremo essere bravi a gestire ogni cosa: i programmi di carico e scarico, soprattutto. Imparando a rinunciare qualcosa. E, attenzione: la vita non è solo prendere a racchettate una pallina».

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