Cos’è sta roba? Non abbiamo mica vinto lo scudetto. Ma quell’Antonio Conte non esiste più. Ne esiste una parte. L’altra si è ammorbidita

L’Antonio Conte di un tempo sarebbe diventato una furia vedendo tutta quella gente a Capodichino (Libero)
Libero, a firma Claudio Savelli, sottolinea il mutamento di Antonio Conte. Scrive – giustamente – che qualche tempo fa Conte si sarebbe imbufalito per tutti quei tifosi a Capodichino per festeggiare fondamentalmente il nulla.
Ecco cosa cosa scrive Libero:
L’Antonio Conte di qualche anno fa sarebbe diventato una furia nel vedere tutta quella gente all’aeroporto di Capodichino. Cos’è sta roba? Non abbiamo mica vinto lo scudetto. Ma quell’Antonio Conte non esiste più. O meglio, ne esiste una parte ed è quella che dà carattere al Napoli e permette di battere l’Atalanta pur essendone inferiore nel gioco, per il resto la pretesa che l’ambiente circostante sia la sua estensione si è ammorbidita.
Il nuovo Antonio Conte
Il nuovo Conte ha visto le migliaia di tifosi in attesa della squadra di rientro da Bergamo e si è lasciato trascinare. Compiaciuto dell’accoglienza, ha brandito un megafono per ringraziare a nome della squadra, promettendo il massimo impegno e chiudendo con un propagandistico «Forza Napoli». In passato, mister Antonio ha cercato di essere solo e soltanto caposquadra, isolandola dal contesto che poteva distrarla, a volte perfino dalla dirigenza o dalla stessa proprietà.
Rifiutava il ruolo di capopopolo anche perché complicava l’addio che scattava non appena percepiva che il ciclo si stava esaurendo o non appena veniva a sapere della cessione di qualche campione. Ora è accaduto sotto il suo naso con Kvaratskhelia e lui niente, impassibile. Si è perfino dato la colpa.
Antonio Conte: «50 punti sono merito dei giocatori che per me si buttano nel fuoco»
Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha commentato a Radio Rai la vittoria di Bergamo contro l’Atalanta
«Siamo solamente alla seconda del girone di ritorno, ci sono tante squadre forti da affrontare. In Serie A ogni gara nasconde insidie. Sicuramente vincere a Bergamo contro una squadra forte che ha vinto l’Europa League e che fa la Champions da anni ci deve dare grande soddisfazione e ci deve far capire che la strada è quella giusta fatta di lavoro e abnegazione da parte dei giocatori. In loro vedo tanta voglia di migliorare. Se migliora il singolo, migliora il collettivo. Rispetto all’inizio siamo cresciuti tanto in mezzo a tante difficoltà che non devono spaventarci. Non voglio sentire lamentele».
Domani non si parlerà di Kvara?
«La cosa che si è vista chiaramente è che c’erano due pugili sul ring ed entrambi si sono affrontati a viso aperto cercando di sferrare il pugno più forte. Noi abbiamo reagito e nel secondo tempo il 2-2 poteva creare difficoltà ma ci siamo rialzati e siamo stati bravi a tirare il pugno più forte. Alla fine è stata una vittoria meritata».
50 punti
«50 punti sono tanti, abbiamo fatto qualcosa di straordinario, merito dei giocatori che per me si buttano nel fuoco. Quando hai questa squadra niente ti è precluso. Detto questo, sappiamo che dobbiamo continuare così. Vogliamo continuare a dare fastidio. Vogliamo tornare in Europa, è questo il primo obiettivo. L’altro è quello di dare soddisfazione ai nostri tifosi e al popolo napoletano che ha grande passione, ci segue dappertutto. Dispiace che per la sesta partita consecutiva i residenti in Campania non siano potuti venire ad aiutarci, ringrazio chi c’era. Dobbiamo andare avanti uniti, testa bassa e pedaliamo”.