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Il no di Sinner a Mattarella sembra uno sgarbo, il Quirinale non è Sanremo (Gramellini)

Qualcuno lo ha consigliato male. Se le condizioni di Sinner sono tali da sconsigliare quattro foto e una stretta di mano con Mattarella, la situazione è preoccupante.

Il no di Sinner a Mattarella sembra uno sgarbo, il Quirinale non è Sanremo (Gramellini)
Jannik Sinner of Team Italy smiles after beating Alex de Minaur of Team Australia during their semi-final singles match between Italy and Australia at the Davis Cup Finals at the Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena arena in Malaga, southern Spain, on November 23, 2024. (Photo by JORGE GUERRERO / AFP)

Il no di Sinner a Mattarella sembra uno sgarbo, il Quirinale non è Sanremo (Gramellini)

Sul Corriere della Sera Massimo Gramellini scrivo del rifiuto di Sinner a partecipare oggi al Quirinale ai festeggiamenti del tennis italiano col presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Scrive Gramellini:

Salvo ripensamenti dell’ultima ora, oggi Sinner non parteciperà ai festeggiamenti del tennis italiano al Quirinale e la sua assenza farà più rumore di quanto ne avrebbe fatto la sua presenza. La giustificazione addotta è medica: il paziente ha bisogno di riposo. Ma se le condizioni di Sinner sono tali da sconsigliare persino una corvée di breve durata — un volo di due ore, quattro fotografie e una stretta di mano con Mattarella — significa che la situazione è davvero preoccupante.

Sinner, sembra uno sgarbo

Preferiamo pensare a un’altra ipotesi: che qualcuno lo abbia consigliato male. L’invito del presidente della Repubblica non è equiparabile a quello del festival di Sanremo: chiamarsene fuori procura disagio, specie se il tuo nome è il primo della lista degli invitati. Sembra uno sgarbo, anche se non vuol esserlo. Uno sgarbo, oltretutto, a un presidente che ama lo sport: chi non lo ricorda alle Olimpiadi, in giacchetta sotto il diluvio?

Queste cerimonie ufficiali sono solo dei riti, obietterà qualcuno. Certamente, ma la forma è sostanza. Andare al Quirinale con gli altri protagonisti del Risorgimento tennistico italiano significava riaffermare la propria appartenenza a quel gruppo. Disertando l’evento, il nostro fenomeno rischia di mandare il segnale che la sua squadra si esaurisca in sé stesso. Il che probabilmente è vero per ogni campione. Ma nella sinfonia di Sinner, che un po’ tutti abbiamo contribuito a suonare, appare come una nota stonata. 

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