Alla Gazzetta: «C’è stato qualche pareggio di troppo ma questa Juventus ha grandi margini di miglioramento. Dusan può fare il ruolo che aveva Zirkzee al Bologna»
Wojciech Szczęsny aveva appeso gli scarpini al chiodo dopo la Juventus. Ma il Barcellona lo ha convinto a riprenderli. Come lo racconta il polacco stesso in una intervista alla Gazzetta dello Sport.
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Szczęsny: «Questa Juventus ha grandi margini di miglioramento»
Riavvolgiamo il nastro.
«Il 21 settembre vado a Zurigo a intervistare Arsene Wenger per un documentario sulla mia carriera. Mi dice: “Sono sicuro che torni a giocare”. Io rido. Torno a Marbella e mio figlio mi chiede di vedere il Barça, che gioca col Villarreal. Ho guardato il mio destino. Ter Stegen si fa male, a fine partita dallo spogliatoio mi chiama Robert (Lewandowski, ndr). Ho sentito che era un’opportunità troppo entusiasmante per rifiutarla. Sono venuto qui senza l’aspettativa di giocare».
Nella Juve di Allegri aveva i difensori nella sua area, ora deve usare un megafono, perché sono a 40 metri:
«E non mi sentono! Lo stile di gioco è completamente diverso. Con esperienza e intelligenza cerchi di capire dove stare e come muoverti ed è impossibile farlo senza errori».
Parliamo di Juve. Tanti pareggi, -16 dal Napoli…
«Il progetto mi piace, però è chiaro che quando cambi tutto guardando al futuro finisci con il sacrificare i risultati della prima stagione. Mi piace molto l’idea di calcio di Thiago Motta e come sta giocando, poi è chiaro che c’è stato qualche pareggio di troppo. Ma tanti sono arrivati alla fine, con la squadra che vinceva. Fa parte della crescita dei giovani che devono imparare – uso un termine caro a Max Allegri – a gestire le partite nei momenti importanti. Questa Juventus ha grandi margini di miglioramento e sono sicuro che tornerà ad essere quella di una volta».
Parla di gestione, come vede il caso Vlahovic?
«Dusan è e sarà un grande attaccante, e spero che lo sia alla Juventus. Ha una capacità di far gol straordinaria. Può fare il ruolo che aveva Zirkzee al Bologna: tecnicamente è forte, sa difendere la palla».
Si aspettava l’addio di Danilo?
«Non potevo aspettarmi l’addio di un grande giocatore e un grande leader. Dani è importante all’interno dello spogliatoio. Ma questo è il calcio, non mi aspettavo neanche l’addio di Szczęsny…».