Sul sito statunitense Front Office Sports. Il presidente della Fiorentina aveva dato della «prostituta» alla Mls, twittando sotto mentite spoglie
A partire dalla fine del 2017, un misterioso account Twitter (oggi X) anonimo chiamato Global Soccer Fan ha iniziato ad attaccare la Major League Soccer (Mls) e la US Soccer Federation (Ussf), paragonando i loro leader a figure criminali di fama mondiale. I post pubblicati da questo profilo accostavano Don Garber, commissario della Mls, e Sunil Gulati, allora presidente della Ussf, a personaggi come Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood condannato per stupro, e Bernie Madoff, il finanziere autore di una delle più grandi truffe della storia. L’identità del responsabile dietro questi tweet sarebbe potuta rimanere segreta per sempre, se non fosse emersa nel contesto di una lunga battaglia legale.
Il presidente Commisso sotto inchiesta dal 2017 (Front Office Sports)
Tutto ha avuto inizio nel settembre 2017, quando la US Soccer negò il rinnovo della licenza di Division 2 alla North American Soccer League (Nasl). Questa decisione portò al fallimento di quest’ultima e spinse il suo ex presidente, Rocco Commisso, a intentare una causa antitrust contro Mls e Ussf. La controversia è arrivata davanti alla Corte Federale di Brooklyn, dove la Nasl ha sostenuto che le due organizzazioni abbiano cospirato per affossare la lega nascente. Nel corso del processo, è emerso un dettaglio clamoroso: l’autore dei tweet di “Global Soccer Fan” era proprio Rocco Commisso.
Commisso tra l’altro ha ammesso di essere stato lui a pubblicare quei tweet incendiari. Lunedì, durante il nono giorno del processo, gli avvocati della Mls – riporta il sito Front Office Sports – hanno letto alcuni dei post più controversi di “Global Soccer Fan”, che la Nasl aveva cercato di tenere fuori dal dibattimento. Uno di questi, pubblicato il 16 dicembre 2017, recitava:
«La Ussf è stata violentata dall’Harvey Weinstein del calcio statunitense: Garber, che insieme ai proprietari della Mls e a Gulati, ha orchestrato una truffa alla Madoff su tutto il calcio americano.»
Durante l’interrogatorio, l’avvocato della Mls Brad Ruskin ha chiesto a Commisso se fosse consapevole della gravità di paragonare qualcuno a uno stupratore. Il magnate ha risposto semplicemente «Sì», senza aggiungere ulteriori giustificazioni.
Commisso ha poi ammesso di aver pubblicato un altro tweet, il 22 dicembre 2017, contro Kathy Carter, un’importante dirigente della Mls:
«Alla Sum, ha gestito un’impresa corrotta per il capo Donnie Garber, l’Harvey Weinstein della US Soccer, che ha violentato la Ussf per quindici anni per i proprietari della Mls.»
Per contestualizzare, Sum (Soccer United Marketing) era la società di marketing e media congiunta tra Mls e Ussf.
Altri account anonimi e pressioni mediatiche
Oltre a “Global Soccer Fan”, Commisso ha ammesso di aver creato un secondo account anonimo, “Virgil Kane”. Nei suoi tweet, Commisso sottolineava questa posizione di forza. In un altro post, attaccò direttamente la MLS con parole ancora più esplicite:
«La Mls è come una prostituta. Ottieni solo se paghi.»
Visibilmente provato, in tribunale Commisso ha espresso rammarico per quei tweet, affermando di aver chiuso i suoi account social da diversi anni:
«Non mi sento bene perché non sono io. Ho smesso di twittare da cinque o sei anni e sono felice di aver chiuso con i social media.»
Tuttavia, quando l’avvocato della MLS gli ha chiesto se si fosse mai scusato con qualcuno dei diretti interessati, Commisso ha risposto: «Non credo».
Al termine della sua testimonianza, il giudice Hector Gonzalez gli ha concesso di lasciare l’aula. Commisso, esausto, ha esclamato:
«Oh mio Dio. Grazie giuria. Grazie, giudice.»