Per il quotidiano spagnolo “l’ascesa di Sinner potrebbe essere benefica anche per lo spagnolo, spingerlo a migliorarsi”
El Paìs traccia un quadro preciso e analitico delle differenze tra Sinner e Alcaraz nell’ultimo anno. L’italiano ha vinto due volte l’Australian Open ed è nettamente primo nella classifica Atp. Ha tremila punti di vantaggio. È un punteggio monstre che ricorda il dominio di Serena Williams e del primo Federer. Alcaraz di contro dà l’impressione di essere più creativo e talentuoso ma a fiammate, sprazzi che non assicurano la stabilità che invece ha raggiunto Sinner.
Il semestre di Sinner costringe Alcaraz a una reazione (El Paìs)
Di seguito quanto si legge sul quotidiano spagnolo El Paìs:
“Sinner sta vivendo un semestre da sogno e oltre un anno di prestazioni eccezionali, al punto che cresce il sospetto, ben fondato, che il tennis possa aver trovato un nuovo dominatore assoluto. 36 vittorie nelle ultime 37 partite giocate, dieci successi consecutivi contro giocatori della top-10, due titoli importanti in cinque mesi, il premio in denaro più alto della storia del tennis – i 5,5 milioni di euro conquistati a Riad – e, in sintesi, un messaggio forte e chiaro: è lui a dettare il passo, e chi non riesce a seguirlo rimarrà indietro.
Il divario tra Sinner e il resto del circuito si amplia, mentre Carlos Alcaraz si rimette al lavoro senza perdere tempo, consapevole di essere, oggi, un passo indietro. Dopo essere stato eliminato ai quarti di finale a Melbourne da Novak Djokovic, lo spagnolo deve rincorrere. «Jannik mi rende un giocatore migliore», ricorda Alcaraz, l’unico che nella scorsa stagione è riuscito a mettere in difficoltà il vero numero uno. In fondo, tre delle sei sconfitte subite da Sinner nel 2023 portano la firma dello spagnolo.
Se Sinner (23 anni) è ordine e metodo, pura scienza applicata al gioco, ritmo su ritmo, Alcaraz (21) è un giocatore più imprevedibile e ultimamente difficile da decifrare: capace di regalare spettacolo con giocate strabilianti ma anche di perdere il controllo del match. Dall’estasi di Roland Garros e Wimbledon alla prematura uscita a New York, fino alla recente sconfitta con Djokovic in Australia. Frettoloso e nervoso, senza un piano B per cambiare l’inerzia dell’incontro, ha lasciato il torneo e ora ha davanti a sé la titanica impresa di recuperare terreno per evitare che il duello a due si trasformi in un monologo.
Tuttavia, l’ascesa di Sinner può avere un effetto benefico anche per Alcaraz: nel suo team si spera che il predominio dell’italiano sul cemento – 17 dei suoi 19 titoli sono arrivati su questa superficie, con le uniche eccezioni di Umago (terra) e Halle (erba) – sia uno stimolo per lo spagnolo a spingersi oltre i propri limiti. La storia del tennis è fatta di reazioni e di grandi rivalità che spingono i protagonisti a migliorarsi a vicenda. Se uno accelera, l’altro deve adattarsi e crescere.
E ancora:
“L’ascesa di Sinner al vertice è stata più graduale e solida, mentre la carriera di Alcaraz è scandita da esplosioni improvvise. Nel 2022, lo spagnolo ha preso il comando in termini di visibilità e successi, ma oggi è l’italiano a dettare il ritmo e a costringere gli avversari a rincorrerlo. Il team di Alcaraz, però, è fiducioso che il divario si ridurrà tra febbraio e marzo o, quantomeno, non aumenterà ulteriormente, e che con l’arrivo della stagione su terra e erba in aprile possa tornare a lottare per la vetta. Sinner, dal canto suo, guarda avanti senza distrazioni, con la sua carriera come stile di vita, completamente devoto al tennis, mentre Alcaraz aspetta il ritorno dell’ispirazione – che per lui, di solito, non tarda mai ad arrivare – e osserva da lontano il leader della classifica, distante quasi 5.000 punti. Solo al comando”.