Questo format fa comodo alle big e non, tutte possono giocarsi le proprie chances fino all’ultima giornata
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Alla fine Ceferin ce l’ha fatta. La mini Super lega creata dalla Uefa ha avuto il suo successo. Ieri sera l’ultima giornata della nuova Champions League si può dire sia stata un successo. Un momento nostalgico per molti che ha catapultato gli amanti del pallone a quando con la “bolletta” in mano si guardava la “diretta gol” in attesa del gol fuori casa per poter incassare quei due euro “investiti”.
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La Super Champions è un esperimento riuscito
Ovviamente la Champions si pone su un altro livello. Qui ci interessa sottolineare come il cambio di format operato dalla Uefa abbia funzionato. Oggi si parla di second screen e basta scorrere la propria time line per trovare sui social amici e conoscenti che per non perdersi un azione hanno allestito una postazione da regia televisiva. Tv, smartphone, tablet, ogni apparecchio utile a seguire le partite sul tavolo, o sul bracciolo del divano o in mano.
Forse il successo di questa prima fase della Champions League è dovuto all’incertezza. Il nuovo format ha reso imprevedibile prevedere chi avrebbe proseguito il proprio cammino fino alla partita di ieri sera. Con il vecchio format era impensabile ipotizzare il Brest o il Psv alla seconda fase del torneo. E per le big questo format è stata, alla fine, un’occasione non di poco conto. Il Manchester City fuori fino a 45 minuti dalla fine sarebbe stato inimmaginabile. Il Real Madrid ha avuto la possibilità di proseguire il proprio cammino fino all’ultima giornata, nonostante un avvio deludente. Oppure, altre squadre come l’Inter, hanno gestito l’aumento delle partite in un calendario già fitto ruotando e gestendo la rosa a disposizione. In passato il turn over in Champions era quasi un suicidio sportivo. E poi lo spareggio Real Madrid-City o City-Bayern da solo vale il prezzo del biglietto.
I vecchi gironi erano diventati noiosi. Su otto, cinque-sei erano soporiferi. Solo un paio rimanevano incerti fino alla fine.
Sul sito della Champions si legge:
“Partite più dinamiche, imprevedibili e di maggior qualità: come promesso, la riforma più radicale della Uefa Champions League degli ultimi 25 anni sta dando nuovo vigore alla competizione per club più prestigiosa d’Europa. […] Solo tre delle nove teste di serie al sorteggio di agosto a Montecarlo (Liverpool, Barcellona e Inter) sono tra le prime otto in classifica, a testimonianza della fluidità del nuovo format“.
Insomma, più calcio per i tifosi, più soldi per i club e per la Uefa. Tutti contenti si direbbe. La “Super” Champions è un esperimento riuscito. Ma c’è anche chi non risparmia qualche critica.
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