“I giocatori sono egoisti per natura, e non vedono il danno civico e di reputazione che l’appoggio incondizionato agli ultras procura”
“Chi non ci lascia esultare, resti a casa”, ha detto Unai Simón. Il portiere del Bilbao s’è scocciato degli ultras e delle loro contestazioni. San Mamés è in subbuglio perché il gruppo che guida la curva, l’Ichh, ha deciso di smettere di fare il tifo da solo e, “per darsi l’importanza che questi gruppi sognano sempre di avere ma non raggiungono mai, di intimidire i vicini di posto in modo che neanche loro lo facciano”, scrive El Mundo. “Il motivo? Credono che il club non li sostenga di fronte alle presunte molestie della polizia, che si traducono in continue multe (pagate dall’Athletic) per i loro cori maleducati. Per loro non è sufficiente essere pagati per la festa”.
Insomma, non si sono scocciati solo (alcuni) giocatori: s’è scocciato anche il giornale spagnolo. Che scrive che “è arrivato il momento che i calciatori si ribellino al ricatto”.
E’ successo per esempio che “dopo il pareggio con il Leganés, Simòn e Iñaki Williams , due pesi massimi di quello spogliatoio, ne hanno avuto abbastanza, e hanno chiarito che non è che questi ultras (leggermente) camuffati non siano indispensabili, ma che sono superflui”.
“È importante – scrive El Mundo – perché i calciatori sono un rifugio fondamentale per questa tipologia di tifosi che credono che il campo appartenga più a loro che al resto dei tifosi e che rappresentino lo scudo, quando in genere non fanno altro che macchiarlo. Ma il giocatore, egoista per natura, non vede il danno civico e di reputazione che questo comporta, si limita a cantare e applaudire. Per prima cosa, io; molto dopo, il resto. Vogliono sentirli a qualunque costo, e costano molto. Ma Unai e Iñaki si sono stancati e, forse, su quei pilastri costruiremo un calcio in cui cantare non vale più del pensare”.
Altri non fanno così: Simeone e Griezmann per esempio, non hanno preso posizione contro i tifosi dell’Atletico. “Hanno invocato unità senza criticarli e la squadra continua a rivolgersi a loro per primi per festeggiare le vittorie, ma la verità è che l’Atleti ha vinto quattro delle cinque partite senza il loro supporto. E vale la pena cedere al ricatto? Nemmeno lontanamente. E’ giunto il momento che i calciatori se ne accorgano”.