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Il Milan è nella foresta, può solo affidarsi a Conceiçao (che sarà rude ma almeno ha vinto)

Pronti, via, il tecnico ha vinto e riportato la squadra in zona Champions. Ma ha creato un clima elettrico. Ora il club non ha scelta

Il Milan è nella foresta, può solo affidarsi a Conceiçao (che sarà rude ma almeno ha vinto)
Db Milano 26/01/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Parma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sergio Conceicao

Il Milan si è infilato in un cosiddetto “path-dependence”, ha fatto delle scelte e ora deve portarle avanti, buone o brutte che siano. Ma andiamo con ordine.

Quello che sta accadendo al Milan, stando alla cronaca più stretta per non scadere nelle bugie denunciate dall’allenatore, forse non ha paragoni nella storia del club. A meno di una settimana dalla fine del mercato vanno via Morata (al Galatasaray) e Calabria (al Bologna a titolo definitivo). Non va via Emerson Royal per via dell’infortunio. In ingresso al momento il solo Kyle Walker. Alle porte, però, ci sono l’attaccante del Feyenoord Giménez e il portoghese Joao Felix. Due colpi di tutto rispetto (anche Walker lo è).

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Tutto questo accade dopo l’arrivo di Conceiçao la cui fiducia è schizzata alla stelle dopo la vittoria in Supercoppa italiana, battendo in successione Juventus e Inter. Vittorie di rimonta. Esaltanti, secondo alcuni fortunose. La fortuna lascia il tempo che trova. La coppa l’ha alzata Calabria. Capello, alla Gazzetta, dopo il 3-2 al Parma sentenziò (parafrasando): “Il Milan è squadra di reazione, non di azione“.

La rimonta però non riesce contro il Cagliari (1-1, in vantaggio il Milan che però non riesce a segnare il secondo gol), nemmeno contro la Juventus (sconfitta per 2-0) o contro lo Zagabria in Champions (2-1). Fin qui, in una situazione a dir poco complessa, ha portato a casa una coppa e ha fatto rientrare il Milan in zona Champions.

Non lo vedete lo schema Milan? Ancora un attimo

Fonseca si è auto-esonerato per l’assenza di risultati. Il Milan allora ha chiamato il Conte portoghese. Il Milan sembra navigare con gli stessi problemi di quando c’era Fonseca. In più adesso, secondo chi bazzica le zone di Milanello, il rapporto tra staff tecnico e squadra è ai minimi termini. Da Morata (via per incomprensioni con Conceiçao) a Calabria (via dopo la quasi scazzottata post Parma).

Pare chiara la strategia di Sergio. La squadra va riformattata, se non tutta almeno una gran parte. Sperando che Leao e Theo si sveglino dal torpore. In Supercoppa ha funzionato.

Questo è lo schema nel quale si è infilato il Milan e dal quale adesso dipende in tutto e per tutto. Uno schema da cui per altro è difficile uscirne se non continuando su questa strada. Il “path-dependence” di cui sopra è un concetto delle scienze sociali che si riferisce ai processi in cui gli eventi o le decisioni passate limitano gli eventi o le decisioni successive. Per dirla in altri termini, il Milan naviga nella piena tempesta e con il capitano che la dirigenza ha scelto, non può fare altro che attraversarla. Non ha alternative. Giustamente si affida al capitano Conceiçao. È giusto così.

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