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Con Zaniolo alla fine si è arreso pure Gasperini. Non è solo una questione di calcio

Gasperini disse subito che la scommessa era persa. Nemmeno i gol hanno salvato il talento. Ora ci proverà Palladino

Con Zaniolo alla fine si è arreso pure Gasperini. Non è solo una questione di calcio
As Roma 02/12/2024 - campionato di calcio Serie A / Roma-Atalanta / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol Nicolo Zaniolo

Zaniolo alla Fiorentina è la prova che Gasperini non è Re Mida. O meglio, diciamo che nemmeno lui ce l’ha fatta a recuperare il talento del calcio italiano. Diciamo che Zaniolo rappresenta l’eccezione che conferma la regola. In questi anni la regola ha ottenuto numerose conferme. Da De Ketelaere a Ilicic, da Gomez a Muriel, da Zappacosta a Pasalic (per chi non lo ricordasse, il Milan se ne liberò piuttosto volentieri).

Ma Zaniolo no. Un ragazzo anche complesso, sopra le righe. Prima alla Roma, poi l’esclusione in Nazionale insieme al compagno di merende Kean (che per altro ritroverà a Firenze). Al Galatasaray non si trova, troppo forte la nostalgia di casa. Ritorna in Europa, all’Aston Villa dove non incide. E allora balena in mente l’idea: se Gasperini ce l’ha fatta con De Ketelaere, può farcela anche con lui.

Zaniolo, Gasperini ha mollato la spugna con lui

Ma già dall’inizio, per Nicolò la sfida si rivela più complessa del previsto. Il suo carattere incide. Diciamo che non brilla per comprensione del contesto. Mettiamola così. Ha 25 anni, non è un ragazzino. Arriva a Bergamo e subito un infortunio, prima della Supercoppa europea. Gasperini lo attende ma non troppo. Alla terza giornata già sentenzia:

«C’è un problema Zaniolo, era una scommessa che speravamo di vincere, per adesso no, due mesi che è così, davanti abbiamo solo Retegui e De Ketelaere».

L’ex Roma sembrava poter contraddirlo. Il primo gol arriva proprio contro la sua Roma. La vecchia e dura legge dell’ex. “E poi nel finale il raddoppio di Zaniolo che si è vendicato dei fischi esultando come se avesse segnato il gol della vita, si è tolto anche la maglietta. Finalmente il calcio senza politicamente corretto. Bravo”, scrivevamo sul Napolista perché aveva mandato a quel paese il copione del politicamente corretto. Ma a Gasperini, a Bergamo, questo aplomb non piace. Il Corriere di Bergamo allora lo redarguì: “Impari la sobrietà da Atalanta”. La stessa di Gasperini che diede del “deficiente” al quarto uomo.

Zaniolo poi si fa sentire di nuovo a Cagliari. Lui esulta e fa imbestialire il pubblico sardo. Forse viene frainteso. Il Gasp non ci pensa a difenderlo, infierisce:

«Non è tollerabile che ogni volta che segna incendi il pubblico avversario, è già la seconda volta che accade. Non ci possiamo permettere di risvegliare l’avversario. È la seconda volte che succede. Il Cagliari era tramortito e con la sua esultanza ha riacceso tutto lo stadio».

Gasperini fu profetico a inizio stagione quando disse che la scommessa era persa. Il tecnico della Dea ha mollato la spugna con lui. Vedremo Palladino che ha il grande merito di aver fatto resuscitare Moise Kean.

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